Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni, pubblicato da Einaudi nel 2019, rappresenta il commiato letterario di uno dei personaggi più intensi della narrativa noir italiana contemporanea. Con questo romanzo, lo scrittore napoletano chiude la saga ambientata nella Napoli degli anni Trenta con un epilogo struggente e carico di significati. Il genere è quello del noir storico, ma qui la componente emotiva e intimista prevale sull’indagine poliziesca in senso stretto. Un’opera che, più che un’indagine, è una riflessione profonda sulla sofferenza, sull’amore e sul senso del destino. Ricciardi, per la prima volta, sembra aver conquistato una serenità che il lettore desiderava per lui da anni. Eppure, nel torrido luglio del 1934, il male torna a farsi sentire, con un delitto che scuote il protagonista nel profondo. Un finale che divide, ma che non lascia indifferenti.
- de Giovanni, Maurizio (Author)
Biografia dell’autore
Maurizio de Giovanni nasce a Napoli nel 1958. La sua carriera di scrittore inizia con il racconto I vivi e i morti, vincitore del premio Tiro Rapido. Da questo racconto nasce il personaggio del commissario Ricciardi, protagonista di una serie di romanzi ambientati nella Napoli fascista. Oltre a Ricciardi, de Giovanni è autore della fortunata serie I bastardi di Pizzofalcone, da cui è stata tratta una serie televisiva di successo. Lo scrittore è noto per la sua prosa evocativa e per la capacità di mescolare atmosfere noir e introspezione psicologica. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti ed è considerato una delle voci più autorevoli del giallo italiano contemporaneo.
Trama e analisi
Il pianto dell’alba si apre con un Ricciardi inedito: finalmente sposato con Enrica, la donna che ha sempre amato da lontano, e in attesa del loro primo figlio. Ma la quiete è solo apparente. Un delitto scuote la fragile serenità: il maggiore tedesco Von Brauchitsch viene trovato morto, e la principale indiziata è Livia Vezzi, soprano famosa e da sempre invaghita del commissario.
Fin dalle prime pagine si percepisce una tensione crescente, una serenità provvisoria che annuncia il dramma imminente. Ricciardi, come sempre, indaga guidato dal “Fatto”, la sua capacità di percepire gli ultimi istanti delle vittime di morte violenta. Ma stavolta, davanti al cadavere, il silenzio: il morto non gli parla. Un indizio che basta al commissario per comprendere che qualcosa non torna.
Il caso si intreccia con le manovre dell’OVRA, la polizia politica fascista, e con una trama che ha implicazioni internazionali legate alla Notte dei lunghi coltelli in Germania. Non si tratta solo di un omicidio, ma di un complotto. Accanto a Ricciardi, i fedeli Maione, Modo, la vivace Bambinella e la pragmatica Nelide. Tutti contribuiscono a fare luce su una verità scomoda e pericolosa.
Il tema centrale non è tanto il crimine, quanto il prezzo della felicità. Ricciardi teme che suo figlio erediti il “Fatto”, teme di mettere a rischio chi ama. Il dolore è una costante, ma anche l’amore assume un ruolo più ampio: per la città, per la giustizia, per la famiglia. L’autore ci porta nei vicoli di Napoli, tra miseria e splendore, tra voci dialettali e tensioni politiche. Il linguaggio è asciutto ma suggestivo, capace di evocare immagini precise e atmosfere cariche di pathos.
I personaggi, come sempre, sono delineati con grande sensibilità: Maione è il simbolo dell’umanità semplice ma determinata; Modo è la coscienza critica antifascista; Bambinella, la voce della marginalità che osserva tutto. E poi Enrica, che rappresenta la luce nel buio del commissario. Livia, infine, personaggio ambiguo e tragico, incarna il rimpianto e il desiderio.
Analisi del contesto editoriale
Il pianto dell’alba si inserisce come ultimo capitolo della saga iniziata con Il senso del dolore, distinguendosi per il tono più intimista e malinconico. Se i primi volumi erano più centrati sulla struttura gialla, col tempo la serie ha virato verso un noir psicologico e storico, dove il crimine è il pretesto per raccontare la complessità dell’animo umano. In questo senso, l’ultimo romanzo rappresenta una cesura netta.
Rispetto alla produzione noir contemporanea, la serie di Ricciardi spicca per la raffinatezza letteraria e l’ambientazione storica dettagliata. Diversamente dalla serie I bastardi di Pizzofalcone, qui domina un registro più poetico e tragico, lontano dalla coralità urbana contemporanea. La scelta di ambientare la storia nel 1934, in pieno regime fascista, permette inoltre una lettura politica più incisiva, in cui l’indagine di polizia diventa anche atto di resistenza morale.
Il target ideale è un pubblico colto e attento ai contenuti storici, ma anche chi ama i personaggi intensi e le narrazioni ricche di atmosfera. In un panorama editoriale spesso affollato da thriller standardizzati, Ricciardi resta una figura originale e potente.
- de Giovanni, Maurizio (Author)
Valutazione critica
Il pianto dell’alba è un romanzo che divide. Da un lato, rappresenta una degna conclusione per una saga che ha saputo costruire un mondo narrativo coerente e coinvolgente. Dall’altro, alcuni lettori hanno percepito il finale come forzato o eccessivamente tragico. L’indagine poliziesca è meno centrale, quasi un pretesto per raccontare un addio.
Il punto di forza è senza dubbio l’approfondimento psicologico dei personaggi e l’intensa resa emotiva. La prosa di de Giovanni è sempre misurata ma capace di evocare immagini forti. Tuttavia, alcuni passaggi possono risultare retorici, e la trama investigativa appare talvolta prevedibile.
Il valore letterario è alto, soprattutto per la capacità dell’autore di legare la storia individuale a quella collettiva. Il romanzo non ha solo una funzione narrativa, ma anche testimoniale. La leggibilità è buona: si tratta di un libro accessibile ma denso di contenuti. Il ritmo è cadenzato, alternando momenti di tensione a riflessioni interiori.
In definitiva, si tratta di un libro che chiude con coerenza una delle più amate serie noir italiane, lasciando spazio a riflessioni profonde sul destino, la sofferenza e l’amore.
Conclusione
Il pianto dell’alba è il saluto commosso e commovente di Maurizio de Giovanni al suo personaggio più amato. Un romanzo che è più un congedo che un’indagine, più una poesia che un thriller. Per chi ha seguito il commissario Ricciardi fin dall’inizio, è una lettura imprescindibile, capace di lasciare un segno profondo. Per chi ama i noir d’atmosfera, è un invito a (ri)scoprire una delle saghe più intense della letteratura italiana recente.
- de Giovanni, Maurizio (Author)