Recensione: Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi

Recensione: Il senso del dolore. L'inverno del commissario Ricciardi

Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni è il primo romanzo della celebre serie dedicata al commissario Luigi Alfredo Ricciardi. Pubblicato da Einaudi nel 2013 (originariamente nel 2006 con il titolo Le lacrime del pagliaccio), è un romanzo noir che fonde magistralmente elementi gialli con atmosfere gotiche e introspezione psicologica. Ambientato nella Napoli fascista del 1931, questo volume d’esordio non solo introduce uno dei personaggi più amati del panorama letterario italiano contemporaneo, ma getta anche le basi per una saga che esplora le profondità dell’animo umano.

Il fascino di questo libro risiede nella sua capacita di coniugare tensione narrativa e riflessione esistenziale, in un contesto storico vivido e drammaticamente realistico. Il lettore si ritrova immediatamente coinvolto non solo nell’indagine di un efferato omicidio, ma anche nella tormentata interiorità del suo protagonista, alle prese con un “dono” che è al tempo stesso una condanna: il Fatto.

Biografia dell’autore

Maurizio de Giovanni, nato a Napoli nel 1958, è uno degli autori più prolifici e apprezzati della narrativa italiana contemporanea. Ha esordito come scrittore nel 2005 con il racconto I vivi e i morti, vincitore del premio Tiro Rapido. Da allora ha costruito un universo letterario articolato, dando vita a serie di grande successo come quella del Commissario Ricciardi, I Bastardi di Pizzofalcone e Sara. I suoi romanzi sono stati tradotti in numerose lingue e adattati per il teatro e la televisione.

La serie di Ricciardi rappresenta il cuore pulsante della sua produzione letteraria, un progetto narrativo che ha attraversato le stagioni della vita e del tempo, mantenendo una costante attenzione ai temi della giustizia, della sofferenza e dell’amore. Con Il senso del dolore, De Giovanni dimostra fin da subito una straordinaria capacità di caratterizzazione psicologica e ambientazione storica.

Trama e analisi

Nel marzo del 1931, durante un gelido inverno napoletano, un crimine sconvolge l’opinione pubblica: Arnaldo Vezzi, tenore di fama mondiale e figura vicina al regime fascista, viene trovato morto nel suo camerino al Teatro San Carlo. L’uomo ha la gola squarciata da un frammento dello specchio: un omicidio brutale in un luogo simbolo della cultura partenopea.

A indagare è il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, figura solitaria e inquieta, dotata di un potere straordinario e terribile: vede i morti di morte violenta e ne ascolta le ultime parole. Questa capacità, che chiama “il Fatto”, non solo lo aiuta nelle indagini ma ne determina l’alienazione e la profonda tristezza.

Temi principali

  • Il dolore: come suggerisce il titolo, è l’elemento fondante del romanzo. Ricciardi convive con il dolore altrui e con il proprio, in un continuo confronto con la morte e l’abbandono.
  • La giustizia: l’indagine non è solo un esercizio logico ma un atto morale. Ricciardi è mosso da una necessità etica di dare pace ai defunti.
  • La solitudine: incarnata sia dal protagonista che dagli altri personaggi, riflette un contesto sociale alienante, aggravato dal clima autoritario del fascismo.
  • L’amore e la fame: due motori dell’agire umano che, secondo il commissario, sono alla radice di ogni crimine.

Stile narrativo

La scrittura di De Giovanni è intensa, lirica e immersiva. Pur utilizzando una prosa accessibile, l’autore infonde una carica emotiva e una profondità psicologica che elevano il genere noir a livelli letterari più alti. Le descrizioni di Napoli sono precise e atmosferiche, e i dialoghi sono incisivi e credibili.

Personaggi principali

  • Luigi Alfredo Ricciardi: un investigatore diverso da tutti gli altri, tormentato e introverso, ma dotato di un raro senso del dovere.
  • Rosa: la sua tata, figura materna e protettiva.
  • Brigadiere Maione: spalla fedele, ruvido e genuino, offre una prospettiva più umana e popolare.
  • Livia Vezzi: vedova del tenore, donna affascinante, al centro di molte ambiguità.
  • Enrica: la vicina di casa, oggetto di un amore silenzioso, quasi onirico.

Analisi del contesto editoriale

Il senso del dolore si inserisce nella tradizione del giallo all’italiana con uno stile che richiama sia Simenon sia il realismo magico sudamericano. Rispetto ad altri noir italiani, De Giovanni aggiunge un elemento soprannaturale che lo distingue fortemente.

All’interno della sua stessa produzione, questo romanzo rappresenta l’inizio di un percorso più intimista rispetto, ad esempio, alla serie più corale dei Bastardi di Pizzofalcone. La tetralogia delle stagioni (di cui questo è il primo volume) crea un affresco coerente e poetico dell’Italia fascista, ponendo Ricciardi come testimone morale del suo tempo.

Il romanzo si rivolge a un pubblico amante del noir ma anche della narrativa storica e introspettiva, rendendolo accessibile a lettori trasversali, ben oltre gli appassionati del genere giallo.

Valutazione critica

Il senso del dolore è un esordio narrativo di altissimo livello. Pregi principali del romanzo sono:

  • Originalità del protagonista e del suo “dono”
  • Ambientazione storica curata e suggestiva
  • Profondità psicologica e umana
  • Scrittura elegante ma accessibile

Tra i difetti si può segnalare un ritmo che in alcuni punti rallenta, soprattutto nella parte centrale, e un uso parziale dei personaggi secondari, che saranno meglio sviluppati nei romanzi successivi.

L’impatto nel panorama letterario è stato notevole: il libro ha dato inizio a una delle saghe noir più amate in Italia, con un seguito televisivo di successo. De Giovanni ha saputo fondere tensione narrativa e riflessione, costruendo una figura iconica che continua ad affascinare i lettori dopo quasi due decenni.

La leggibilità è ottima: con circa 170 pagine, il libro si legge in poco tempo ma lascia una traccia profonda. Il target ideale è il lettore adulto, amante di storie malinconiche e ben scritte, in cui l’elemento soprannaturale è veicolo di emozioni, non mero artifizio.

Conclusione

Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi è più di un noir: è un’opera intensa, poetica, profondamente umana. Con questo primo romanzo, Maurizio de Giovanni ha dato vita a un universo narrativo che ha segnato la letteratura italiana del nuovo millennio.

Un libro adatto a chi cerca storie che uniscano mistero, introspezione e contesto storico. Un ottimo punto di partenza per avventurarsi nel mondo del Commissario Ricciardi, che continuerà a sorprenderci, libro dopo libro.

Consigliato a chi ama i noir psicologici, le ambientazioni d’epoca e i protagonisti tormentati.

Non resta che iniziare la lettura e prepararsi a entrare in un mondo dove il dolore diventa chiave per comprendere la verità.