Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni, pubblicato nel 2024 da Einaudi, è un romanzo poliziesco e storico che segna il capitolo conclusivo della trilogia del tango, dopo Caminito (2022) e Soledad (2023). Ambientato nell’estate del 1940, il libro si sviluppa in un momento cruciale della storia italiana, all’indomani dell’ingresso del paese nella Seconda guerra mondiale.
De Giovanni costruisce un affresco narrativo che alterna atmosfere rurali e cittadine, ponendo al centro il tema del ritorno, emotivamente e simbolicamente centrale per tutti i protagonisti. Il romanzo porta Ricciardi, ex commissario della Regia Questura di Napoli, nei luoghi della sua infanzia: Fortino, nel Cilento. Qui, tra ricordi e segreti sepolti, dovrà confrontarsi con un vecchio omicidio e con la verità sul proprio passato.
Il titolo, Volver, richiama il celebre tango di Carlos Gardel e Alfredo Le Pera, diventando metafora di una ricerca interiore profonda. De Giovanni riesce a unire il giallo con il romanzo storico e psicologico, accompagnando il lettore tra nostalgia e desiderio di giustizia.
Biografia dell’autore
Maurizio de Giovanni è uno degli scrittori italiani contemporanei più noti. Nato a Napoli nel 1958, ha raggiunto il successo con la serie del Commissario Ricciardi, ambientata nella Napoli degli anni Trenta e Quaranta. Autore anche delle fortunate serie I bastardi di Pizzofalcone, Mina Settembre e Sara, De Giovanni è celebre per la sua scrittura evocativa e per la creazione di personaggi ricchi di umanità.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti figurano il Premio Scerbanenco, il Premio Camaiore di Letteratura Gialla e diverse nomination ai principali premi italiani. Con Volver, conclude una trilogia intensa e malinconica, offrendo un’ulteriore prova del suo talento nel mescolare emozioni, storia e tensione narrativa.
Trama e analisi
Nel luglio del 1940, l’Italia è appena entrata in guerra. Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, dimessosi dalla polizia, si rifugia con la figlia Marta, i suoceri di origine ebraica e la governante Nelide nella tenuta di famiglia a Fortino, nel basso Cilento. Qui, spera di trovare pace, lontano dalle persecuzioni razziali e dal clima cupo di Napoli.
Ma il ritorno non è mai semplice: tra le montagne, Ricciardi si trova a indagare su un cold case che lo perseguita sin dall’infanzia: l’omicidio del bracciante Gaetano Sarubbi, il primo morto ammazzato che gli parlò attraverso il “fatto” – la sua facoltà soprannaturale di percepire le ultime parole delle vittime. L’inchiesta porterà alla luce segreti sepolti, implicazioni familiari e la scoperta di una sorella sconosciuta.
Il romanzo segue un doppio binario narrativo: da un lato la tranquillità malinconica del Cilento, dall’altro la Napoli in guerra, dove il brigadiere Maione e il travestito Bambinella cercano di salvare il dottor Modo, minacciato per la sua attività antifascista.
Temi principali:
- Il ritorno: non solo fisico, ma esistenziale e morale. Tornare significa fare i conti con il passato, perdonare e scoprire verità dolorose.
- La memoria e la giustizia: il “fatto” diventa simbolo della necessità di dare voce ai morti, ma anche di rielaborare il dolore.
- La famiglia e le radici: la figura di zi’ Filumena, sordomuta e apparentemente marginale, emerge come custode di memorie familiari e punto di contatto con la piccola Marta.
- La guerra: fa da sfondo ma permea ogni aspetto della narrazione, alterando relazioni, valori, scelte di vita.
Stile narrativo:
Lo stile di De Giovanni in Volver è evocativo e lirico, capace di alternare toni poetici e realistici, descrizioni ambientali dettagliate, dialoghi serrati e momenti di riflessione interiore. L’autore riesce a trasformare la prosa in un canto malinconico, sospeso tra tango e tragedia.
Personaggi principali:
- Luigi Alfredo Ricciardi: combattuto, malinconico, sempre in cerca di senso e giustizia.
- Marta: figura luminosa e innocente, simbolo di futuro.
- Zi’ Filumena: memoria vivente e guida spirituale.
- Maione, Modo, Bambinella: volti della resistenza umana e morale in un mondo che cambia.
Analisi del contesto editoriale
Nel panorama della letteratura italiana contemporanea, Volver si inserisce nella tradizione del giallo storico, ma con una marcata attenzione all’introspezione. De Giovanni, rispetto ad altri autori di noir, sceglie una narrazione corale e stratificata, dove l’indagine poliziesca è solo una delle componenti.
Rispetto ai precedenti volumi della serie, Volver si distingue per un tono più malinconico, intimo e riflessivo. L’ambientazione si sposta da Napoli al Cilento, rinnovando lo scenario ma conservando la densità emotiva. Il libro si differenzia anche da Caminito e Soledad per la centralità del tema del ritorno e per il recupero di una narrazione più familiare e interiore.
Nella produzione letteraria del momento, Volver si distingue per la qualità stilistica e l’intreccio di temi universali come la perdita, la memoria, la famiglia. I lettori affezionati troveranno un romanzo di passaggio, mentre i nuovi potranno apprezzare una storia che non richiede la conoscenza dei volumi precedenti.
Valutazione critica
Punti di forza:
- Scrittura elegante e coinvolgente, con uno stile raffinato e accessibile.
- Personaggi profondi, sfaccettati, in continua evoluzione.
- Trama emotivamente ricca, che alterna investigazione, introspezione e cronaca storica.
- Approfondimento psicologico coerente e ben calibrato.
Limiti:
- Alcuni lettori potrebbero percepire un ritmo più lento rispetto ai primi romanzi della serie.
- La trama investigativa è meno intricata, puntando più sulle rivelazioni personali che sull’azione.
Tuttavia, Volver resta un esempio di letteratura di genere capace di travalicare le etichette, offrendo una narrazione densa di significati e coinvolgente. Il romanzo emoziona, interroga, lascia aperti spazi di riflessione sul passato e sul futuro.
Conclusione
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi è un romanzo maturo, struggente, necessario. Maurizio de Giovanni chiude un cerchio narrativo con sensibilità e maestria, regalando al lettore un finale aperto che invita a sognare nuove avventure.
Il libro è consigliato a chi ama la narrativa storica, i gialli introspettivi, le saghe familiari. Anche chi non conosce Ricciardi potrà apprezzarne la forza emotiva e narrativa.
“Tutti quei morti ammazzati, e io ancora senza giustizia”: questa frase emblematica racchiude il senso profondo del romanzo e l’etica che anima il protagonista.
Una lettura imperdibile per chi cerca letteratura d’autore capace di coniugare emozione, memoria e indagine.