Storia della bambina perduta di Elena Ferrante, pubblicato nel 2014 da Edizioni E/O, conclude la celebre tetralogia de L’amica geniale, una delle saghe letterarie più discusse e amate della narrativa italiana contemporanea. Questo romanzo, classificabile come romanzo psicologico e sociale, accompagna il lettore nei decenni finali della storia condivisa tra Elena Greco (Lenù) e Raffaella Cerullo (Lila), due donne cresciute in un rione napoletano degradato e mai del tutto lasciato alle spalle. Con una narrazione intensa e piena di luci e ombre, Ferrante intreccia tematiche intime e collettive, regalando un epilogo che, pur nella sua ambiguità, risuona di profondità e malinconia.
L’amica geniale è una saga che non finisce, ma che si trasforma, lasciando il lettore con domande più che con risposte. Un viaggio letterario che non cerca consolazioni, ma verità scomode. Questo ultimo volume, il più denso e sfaccettato della serie, non delude chi ha seguito fin qui la storia delle due protagoniste, mostrando quanto il passato possa tornare a bussare, e quanto difficile sia, davvero, liberarsene.
- Editore: E/O
- Autore: Elena Ferrante
- Collana: Dal mondo
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2014
Biografia dell’autrice
Elena Ferrante è lo pseudonimo di una scrittrice la cui vera identità resta sconosciuta. Dalla pubblicazione de L’amore molesto (1992) fino al successo planetario della tetralogia dell’Amica geniale, Ferrante si è imposta come una delle voci più originali e potenti della letteratura italiana. Le sue opere, tradotte in più di 40 lingue, hanno ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui la candidatura al Man Booker International Prize nel 2016 e la finale al Premio Strega nel 2015.
Il mistero che circonda la sua identità non ha fatto che accrescere l’interesse nei confronti di una scrittura capace di scandagliare con lucidità le dinamiche familiari, le relazioni femminili e il potere delle parole. Con Storia della bambina perduta, Ferrante si conferma una narratrice di rara intensità, capace di tenere insieme il microcosmo emotivo e il contesto storico-sociale con una voce inconfondibile.
Trama e analisi
L’ultimo volume della saga riprende la vicenda di Elena e Lila negli anni Ottanta e accompagna il lettore fino agli inizi del nuovo millennio. Ritroviamo Elena Greco in un momento cruciale della sua vita: ha lasciato il marito Pietro ed è tornata a Napoli, attratta ancora una volta da Nino Sarratore, suo amore adolescenziale mai dimenticato. Lila Cerullo, invece, non ha mai lasciato il rione ma ne ha progressivamente preso il controllo, affermandosi come imprenditrice informatica e figura centrale nei delicati equilibri camorristici locali.
Il romanzo racconta la maturità e la vecchiaia delle protagoniste, ma anche un nuovo, intenso avvicinamento: Elena e Lila vivono nello stesso stabile e affrontano insieme le sfide della maternità, della perdita, della delusione. La “bambina perduta” del titolo è una figura ambigua, simbolo di una perdita concreta e metaforica che segna in modo definitivo la vita di Lila e di Elena.
Tra i temi principali, troviamo:
- Il lutto e la perdita: la tragedia che colpisce Lila spezza definitivamente il fragile equilibrio tra le due donne e mette in discussione ogni certezza.
- La maternità: raccontata come scelta, come dovere, come fallimento e redenzione.
- L’identità femminile: il contrasto tra Elena, donna intellettuale che cerca la legittimazione sociale e culturale, e Lila, forza vitale che non chiede permesso, si fa ancora più netto.
- La città di Napoli, vero e proprio personaggio del romanzo, simbolo di degrado e bellezza, di perdita e resistenza.
Lo stile narrativo è coerente con i volumi precedenti: asciutto, introspettivo, spesso ellittico. Ferrante evita le descrizioni superflue, privilegiando le dinamiche interiori e i dialoghi densi di sottotesti. Il punto di vista è sempre quello di Elena, ma è Lila, ancora una volta, a dominare la scena con la sua presenza magnetica e imprendibile.
Il romanzo mantiene alta la tensione narrativa, ma soffre talvolta di ellissi temporali confuse e di un uso meno incisivo della componente politica rispetto al terzo volume. Nonostante ciò, i personaggi secondari, da Alfonso Carracci a Immacolata Greco, vengono valorizzati con cura e realismo.
- Editore: E/O
- Autore: Elena Ferrante
- Collana: Dal mondo
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2014
Analisi del contesto editoriale
Storia della bambina perduta si inserisce nella tradizione del romanzo di formazione femminile, ma ne sovverte le regole. Rispetto ai primi tre volumi della serie, questo capitolo finale si distingue per una maggiore introspezione e per una narrazione più visionaria, quasi mistica in alcuni passaggi (come nella scena del terremoto dell’Irpinia).
A differenza di altri romanzi italiani contemporanei che raccontano l’emancipazione femminile in chiave realistica o didattica, Ferrante costruisce un universo simbolico che, pur radicato nella realtà storica, si nutre di archetipi. Il libro si confronta indirettamente con opere come La lunga attesa dell’angelo di Melania Mazzucco o Accabadora di Michela Murgia, ma si distingue per l’assenza di un messaggio morale esplicito e per la radicale ambiguità delle sue protagoniste.
Per il pubblico della narrativa contemporanea, Storia della bambina perduta rappresenta una lettura matura, indirizzata a chi cerca romanzi densi di riflessione, piuttosto che trame consolatorie. Rispetto agli altri volumi, appare più cupo, più esistenziale, più chiuso in se stesso – ma anche più potente.
Valutazione critica
Tra i punti di forza del romanzo:
- La conclusione della saga, coerente con le premesse e all’altezza della complessità accumulata nei volumi precedenti.
- La rappresentazione dell’amicizia femminile, intessuta di amore e odio, complicità e rivalità.
- L’evoluzione di Elena Greco, che da voce passiva e insicura si trasforma in narratrice consapevole, anche se ancora fragile.
Tra i limiti:
- Una narrazione a tratti frammentaria, che salta tra gli eventi senza sempre accompagnare il lettore.
- Alcuni personaggi marginali non pienamente sviluppati, soprattutto nelle fasi finali.
- Il ritorno di Nino Sarratore, figura controversa e stereotipata, che tende a semplificare dinamiche molto più complesse.
Nonostante ciò, Ferrante riesce nell’impresa di concludere un’opera monumentale, offrendo al lettore non la chiarezza, ma la profondità. La sua scrittura non cerca redenzioni, ma verità psicologiche.
La leggibilità del testo è elevata, pur nella complessità tematica. Il romanzo è adatto a un pubblico adulto e colto, interessato alle dinamiche interiori, alle relazioni femminili e alla memoria storica.
Conclusione
Storia della bambina perduta è un romanzo conclusivo ambizioso, che chiude con forza e malinconia una delle saghe letterarie più significative della letteratura italiana contemporanea. Elena Ferrante regala un ultimo sguardo su Elena e Lila, facendo i conti con la memoria, il lutto e la scrittura.
È un libro che non consola, ma accompagna, che non illumina, ma scava. Un’opera che merita un posto di rilievo nella libreria di ogni lettore che ami i romanzi psicologici e sociali, e che non teme la complessità dell’animo umano.
- Editore: E/O
- Autore: Elena Ferrante
- Collana: Dal mondo
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2014