Recensione di “Promettimi che non moriremo” di Mara Carollo

Promettimi che non moriremo di Mara Carollo, pubblicato nel 2024 da Rizzoli, è un romanzo d’esordio che sorprende per maturità stilistica, profondità emotiva e forza narrativa. Ambientato nel corso del Novecento, tra le montagne venete e le tensioni di un secolo travagliato, il libro appartiene al genere della narrativa storica con tratti intimistici e familiari.

Attraverso la vicenda di Caterina, detta Nina, l’autrice ci guida in una lunga riflessione sul desiderio, sul sacrificio e sulla forza invisibile che ci spinge avanti anche quando il mondo sembra crollare. Una storia che nasce da una paura – quella della pandemia – e si trasforma in un’ode alla resistenza interiore e al valore della memoria. Il libro si distingue non solo per la sua trama avvolgente, ma anche per una scrittura dal respiro classico, in grado di evocare atmosfere passate con autenticità e rispetto.

Con questo romanzo, Mara Carollo si inserisce con sicurezza nel panorama letterario italiano contemporaneo, offrendo un’opera che parla al cuore dei lettori e che trova spazio tra le grandi narrazioni della memoria, della provincia e della femminilità vissuta con tenacia.

Biografia dell’autrice: Mara Carollo

Mara Carollo è nata a Thiene, in provincia di Vicenza, nel 1979. Dopo la maturità classica ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università di Padova. Attualmente insegna come docente di sostegno in un istituto superiore della sua città natale.

Appassionata di montagna e affascinata dai grandi classici della letteratura, ha coltivato per anni il desiderio di scrivere, che ha trovato pieno compimento in Promettimi che non moriremo, suo romanzo d’esordio. Il libro ha preso forma durante i mesi più intensi della pandemia di Covid-19, un periodo che ha segnato profondamente l’autrice, diventando il terreno fertile per dar voce alla storia di Caterina.

La Carollo dimostra, già al suo esordio, una straordinaria padronanza del racconto lungo, capace di fondere l’introspezione personale con l’ampio respiro della narrazione storica. Il suo stile è profondo, evocativo e attento ai dettagli emotivi.

Trama e analisi di Promettimi che non moriremo

Una trama che attraversa un secolo

La protagonista di Promettimi che non moriremo è Caterina, una bambina che cresce tra le montagne venete, in un ambiente rurale segnato dalla povertà e dalla durezza del lavoro quotidiano. È il 1918 quando suo padre ritorna dalla Prima Guerra Mondiale: irriconoscibile, provato dalla fame e dalla violenza, rappresenta il primo contatto di Caterina con la paura della morte.

Fin da piccola, Nina intuisce che quella vita fatta di pascoli, silenzi e privazioni non è ciò che desidera. Il giorno in cui Mario, il suo amico d’infanzia, lascia la montagna per andare a studiare a Milano, si accende in lei un desiderio feroce: immaginare una vita diversa, fatta di libertà, di amore e di significato. Quel desiderio, che diventa quasi ossessione, accompagnerà Caterina per tutta la vita.

Temi principali

Il romanzo tocca con delicatezza ma anche con fermezza alcuni temi universali:

  • Il desiderio come forza vitale: Mario diventa per Caterina il simbolo di una vita possibile, diversa da quella imposta dal contesto e dalla storia.
  • Il sacrificio e la resilienza femminile: Nina è una donna di rinunce, che affronta le difficoltà con ostinazione, imparando un mestiere, adattandosi, cadendo e rialzandosi.
  • La memoria e le radici: il legame con la montagna e con la civiltà contadina ormai perduta diventa lo sfondo suggestivo di un racconto che è anche omaggio a chi ha costruito l’Italia moderna con la fatica quotidiana.
  • L’illusione come motore del cambiamento: anche se molte aspettative rimarranno disattese, il fatto stesso di averle nutrite dà senso all’intero percorso di vita.

Lo stile narrativo

Mara Carollo scrive con una voce profonda e coinvolgente. Il suo stile è classico, denso, riflessivo, e richiama le atmosfere della narrativa del primo Novecento. Le descrizioni dei paesaggi montani, dei lavori manuali, degli sguardi e dei silenzi sono curate nei minimi dettagli. Ogni frase sembra meditata, e il ritmo, sebbene misurato, non è mai lento.

L’uso di metafore legate alla natura e ai cicli della vita contadina contribuisce a creare un ambiente narrativo autentico e suggestivo. È evidente una profonda attenzione alla psicologia dei personaggi, in particolare a quella della protagonista, che viene delineata con sfumature complesse e credibili.

I personaggi principali

  • Caterina (Nina) è il cuore pulsante del romanzo. La sua crescita personale si intreccia con i grandi eventi storici del Novecento, ma la sua battaglia è soprattutto intima, interiore: trovare una via d’uscita dal destino assegnatole.
  • Mario è una figura quasi mitologica, un ideale, una proiezione. Sebbene non sempre presente, occupa lo spazio della speranza e del sogno costante.

Le loro dinamiche non sono solo romantiche, ma anche esistenziali: Mario rappresenta ciò che la vita potrebbe essere, mentre Caterina affronta ciò che realmente è.

Analisi del contesto editoriale

Nel panorama della narrativa italiana contemporanea, Promettimi che non moriremo si inserisce in quel filone che unisce memoria storica e introspezione femminile, accostandosi ad autrici come Melania G. Mazzucco o Dacia Maraini per profondità e ambientazione.

Rispetto ad altre opere simili, però, il romanzo della Carollo si distingue per la sua ambientazione rurale montana, poco esplorata in letteratura, e per l’intenso legame tra paesaggio e condizione esistenziale.

Pur essendo un’opera prima, si avverte una consapevolezza letteraria già matura. Il testo mostra la capacità di parlare sia al lettore nostalgico, affascinato dalle storie di una civiltà scomparsa, sia a chi cerca riflessioni sul senso del vivere e sulle scelte personali.

In un’epoca in cui molti romanzi privilegiano la leggerezza, questo libro propone una sfida diversa: immergersi in una narrazione lenta, ricca e intensa, capace di lasciare un’impronta.

Valutazione critica

Promettimi che non moriremo è un romanzo d’esordio sorprendente per maturità e profondità. Il suo principale punto di forza risiede nella costruzione del personaggio femminile: Caterina è una figura viva, sfaccettata, che rimane nella memoria del lettore.

Tra i pregi maggiori possiamo elencare:

  • La scrittura solida e consapevole, che non si piega a mode narrative ma segue un ritmo coerente con la sua materia.
  • L’ambientazione storica precisa ma mai pedante.
  • La capacità di toccare corde emotive profonde senza indulgere nella retorica.

Tra i potenziali limiti, alcuni lettori potrebbero percepire la narrazione come eccessivamente introspettiva o priva di azione. Tuttavia, è proprio questa scelta a rafforzare la dimensione esistenziale e riflessiva del romanzo.

Dal punto di vista culturale e letterario, l’opera ha un valore notevole: restituisce dignità alle piccole storie, a quei destini femminili spesso taciuti, e lo fa con voce autentica.

È un libro che richiede attenzione, ma la ricompensa è un’esperienza di lettura intensa e coinvolgente.

Conclusione

Promettimi che non moriremo di Mara Carollo è un esordio potente e maturo, che regala al lettore una storia capace di attraversare un secolo e di parlare al cuore. Il viaggio di Caterina, tra sogni mai spenti e rinunce quotidiane, è il ritratto di una generazione e al tempo stesso di ognuno di noi.

Consigliato a chi ama la narrativa storica, i romanzi di formazione, le storie di donne forti e silenziose, e a chi cerca nella letteratura un’occasione per riflettere su sé stesso.

Un romanzo da leggere lentamente, lasciandosi guidare dalla voce della memoria.