Recensione I ricordi non fanno rumore vol. 3 – Carmen Laterza

Recensione I ricordi non fanno rumore vol. 3 - Carmen Laterza

Con “I ricordi non fanno rumore – La perfezione del destino”, Carmen Laterza conclude la sua intensa trilogia familiare iniziata con il primo volume omonimo. Pubblicato nel 2022, questo terzo libro è un romanzo storico e di formazione che abbraccia tre generazioni di donne, con al centro la figura di Bianca Maggi, divenuta ormai simbolo di emancipazione e resilienza femminile. La scrittura di Laterza tiene incollati alle pagine grazie a una prosa raffinata e coinvolgente, capace di raccontare con profondità psicologica una parabola umana in cui l’Italia degli anni Sessanta e Settanta fa da sfondo vibrante. Un romanzo che commuove, ispira e risveglia la memoria collettiva, completando con grazia un racconto lungo decenni.

Biografia dell’autrice

Carmen Laterza è una scrittrice indipendente, editor e ghostwriter. Fondatrice del blog Libroza, dedicato alla scrittura creativa e all’editoria indipendente, ha all’attivo diversi romanzi tra cui “L’amore conta”, “Alice non lo sa” e la fortunata trilogia “I ricordi non fanno rumore”. Nel 2022 ha inaugurato la collana “Donne Intrepide”, dedicata a figure femminili realmente esistite. Laterza è anche la prima autrice autopubblicata ad essere stata candidata al Premio Strega, con il romanzo “L’ultima spiaggia”. Il suo stile si distingue per l’introspezione psicologica, l’equilibrio narrativo e l’attenzione al contesto storico.

Trama e analisi

Nel terzo volume della saga, Bianca, ormai adulta, torna in Italia dopo aver lasciato la Svizzera. A Pavia, grazie all’eredità della signora Cattaneo, apre un laboratorio di pizzi e merletti con l’amica Virginia, ponendo le basi per la nascita di una casa di moda autonoma. L’iniziativa è audace e si scontra con i pregiudizi e le difficoltà economiche tipiche della provincia italiana degli anni Sessanta.

Accanto a Bianca ritroviamo un cast femminile indimenticabile: Giovanna, la madre ritrovata e guarita dall’amnesia; Gilda, la figlia cresciuta in un ambiente ora più sereno; e Ida e Maria, figure materne e solidali. In questo romanzo, il femminile è cuore pulsante della narrazione, mentre gli uomini – come Pietro, contabile perspicace e nuovo interesse amoroso – offrono supporto ma non oscurano mai la centralità delle protagoniste.

La struttura narrativa si arricchisce di colpi di scena, di un ritmo ben calibrato e di una scrittura empatica, capace di esplorare con precisione il dolore e la speranza. Laterza dosa con maestria i riferimenti storici – dal boom economico ai movimenti del ’68 – senza mai sacrificare lo sviluppo psicologico dei personaggi. La trasformazione di Bianca rappresenta la perfetta parabola di crescita: da bambina vivace a donna ferita, poi resiliente, infine emancipata e autonoma.

Il libro non idealizza la sofferenza, ma la racconta con lucidità e rispetto. La felicità non è promessa facile, ma conquista lenta e sofferta. È proprio questo realismo affettivo che rende il romanzo autentico e vicino al lettore.

Analisi del contesto editoriale

Nel panorama della narrativa italiana contemporanea, la trilogia “I ricordi non fanno rumore” si distingue per l’approfondimento psicologico e la rappresentazione femminile. Rispetto ad altre saghe familiari, come quelle di Stefania Auci o Elena Ferrante, Carmen Laterza sceglie una scrittura più intimista, con una maggiore attenzione al dettaglio emotivo e alla quotidianità delle relazioni.

Questo terzo volume si inserisce coerentemente nel filone della narrativa storica italiana che rilegge il Novecento attraverso la lente del privato e del femminile. La trilogia è anche un esempio riuscito di self publishing di qualità, capace di raggiungere un pubblico ampio senza l’appoggio dei grandi gruppi editoriali.

La scelta di ambientare l’ultima parte negli anni del fermento sessantottino aggiunge spessore tematico e una rilettura critica delle battaglie per l’emancipazione femminile. Un libro destinato a lettrici mature ma accessibile anche alle nuove generazioni.

Valutazione critica

Punti di forza:

  • Stile elegante, preciso, ricco di emozione
  • Protagoniste femminili complesse e ispiranti
  • Ottima ricostruzione storica e sociale
  • Narrativa intimista ma avvincente

Punti deboli:

  • Leggera ridondanza nei momenti introspettivi
  • Alcuni lettori potrebbero percepire il tono emotivo come troppo drammatico

Il valore culturale della trilogia è notevole: racconta l’Italia attraverso la lente delle donne, mettendo al centro il lavoro, la maternità, l’amore e la memoria. È un libro che si legge con piacere, ma che invita anche alla riflessione. L’impatto narrativo è forte, e la leggibilità è alta, grazie alla prosa fluida e alla struttura ben ritmata.

Conclusione

“I ricordi non fanno rumore – La perfezione del destino” è un capitolo finale all’altezza delle aspettative, che chiude con coerenza e bellezza una delle saghe familiari più riuscite degli ultimi anni. Carmen Laterza si conferma autrice sensibile e abile, capace di sondare l’animo umano e rendere giustizia alle storie silenziose delle donne italiane.

Consigliato a chi ama le saghe storiche, i romanzi psicologici e le storie di riscatto femminile, è un libro che lascia il segno, da leggere con calma e da consigliare.