Recensione di “Se i gatti potessero parlare” di Piergiorgio Pulixi

Che cosa ci direbbero i gatti, se potessero davvero parlare? Questa domanda, tanto bizzarra quanto affascinante, è il filo conduttore del nuovo romanzo di Piergiorgio Pulixi, Se i gatti potessero parlare, pubblicato da Marsilio Editore il 25 marzo 2025. Il libro si inserisce nel genere giallo classico, contaminato da una vena ironica e letteraria che richiama i grandi maestri del mystery anglosassone. Dopo il successo de La libreria dei gatti neri, l’autore sardo torna con un’indagine in perfetto stile Agatha Christie, ambientata su una nave da crociera che circumnaviga la Sardegna.

Al centro della storia troviamo di nuovo il burbero ma irresistibile Marzio Montecristo, libraio cagliaritano e protagonista suo malgrado di un nuovo delitto, stavolta in mare aperto. Con lui, l’ispettore Caruso, una comunità di lettori appassionati e due enigmatici gatti: Miss Marple e Poirot. Un mix riuscito di umorismo, suspense e omaggio al genere, Se i gatti potessero parlare affascina e intrattiene, dimostrando ancora una volta la versatilità narrativa di Pulixi.

Biografia dell’autore

Piergiorgio Pulixi, nato a Cagliari nel 1982, è considerato una delle voci più interessanti del panorama noir e giallo italiano contemporaneo. Autore prolifico, ha firmato numerosi romanzi di successo, tra cui L’isola delle anime, vincitore del Premio Scerbanenco 2019, e Un colpo al cuore, parte della serie con la commissaria Varriale. La sua scrittura spazia con disinvoltura tra noir, giallo classico e crime psicologico, con una particolare attenzione alla costruzione dei personaggi e all’ambientazione.

Con La libreria dei gatti neri, Pulixi ha saputo rinnovare il mystery italiano, mescolando riferimenti colti, ironia e una comunità di lettori-investigatori capace di appassionare anche il pubblico francese. Se i gatti potessero parlare è la naturale prosecuzione di questo progetto narrativo, in cui il mondo del libro si intreccia con quello della deduzione classica.

Trama e analisi

In Se i gatti potessero parlare, la libreria “Les Chats Noirs” viene scelta per un’iniziativa editoriale senza precedenti: una crociata letteraria in compagnia del celebre scrittore di gialli Aristide Galeazzo, impegnato a completare il suo nuovo romanzo Maestrale di sangue a bordo di una nave da crociera. Ogni tappa è un evento, con lettori invitati a salire a bordo per incontrare l’autore. A guidare la delegazione della libreria, il libraio Marzio Montecristo, l’ispettore Caruso e le due mascotte feline, Miss Marple e Poirot.

Ciò che dovrebbe essere una vacanza promozionale si trasforma ben presto in un delitto da camera chiusa, quando un omicidio scuote l’equipaggio e gli ospiti. La nave diventa così teatro di un’indagine claustrofobica, dove il crimine si annida tra lussuosi saloni e cabine silenziose, mentre ogni personaggio si trasforma in potenziale sospetto.

Il romanzo gioca apertamente con i topoi del giallo classico: la limitazione spaziale, l’impossibilità di contattare l’esterno, la logica deduttiva come unica arma investigativa. In questo contesto, Marzio e Caruso formano una coppia complementare, con la sagacia letteraria del primo che si affianca al rigore poliziesco del secondo. I gatti, mai marginali, si rivelano osservatori sagaci e metaforici, capaci di “parlare” attraverso i loro gesti e comportamenti.

Pulixi costruisce una trama a incastro, in cui ogni dettaglio trova il suo posto nel finale, mantenendo alta la tensione attraverso colpi di scena calibrati e un ritmo incalzante. Il tono alterna momenti di umorismo a riflessioni malinconiche, esplorando anche tematiche più profonde come la solitudine, il lutto e la forza della comunità.

Tra i personaggi spiccano la malata Nunzia, simbolo di resilienza, la brillante Patricia, spalla indispensabile di Marzio nelle pubbliche relazioni, e la commovente Greta la gattara, ritratta con un umanissimo calore. Le dinamiche tra i protagonisti sono rese con delicatezza e verosimiglianza, contribuendo alla ricchezza del romanzo.

Analisi del contesto editoriale

Se i gatti potessero parlare si inserisce nel filone del giallo classico rivisitato, che negli ultimi anni ha trovato nuova linfa grazie a romanzi che omaggiano l’età d’oro del mystery pur aggiornandone i codici. Rispetto a La libreria dei gatti neri, questo nuovo capitolo amplia l’orizzonte narrativo con un’ambientazione dinamica e internazionale, pur mantenendo saldo il legame con la Sardegna e la letteratura di genere.

A differenza di altri noir italiani, spesso urbani e cupi, il romanzo di Pulixi mantiene una leggerezza di tono che non scade mai nella superficialità. Si distingue per uno stile curato ma accessibile, adatto sia al lettore esperto sia a chi si avvicina per la prima volta al giallo classico.

Il libro si colloca in una tendenza più ampia che vede il ritorno del mistery d’intrattenimento intelligente, affiancando autori come Anthony Horowitz e Richard Osman. La presenza di elementi metanarrativi e il tributo ai grandi del passato (Christie su tutti) rafforzano il legame con una tradizione che non smette di rinnovarsi.

Valutazione critica

Se i gatti potessero parlare è un romanzo riuscito, che riesce a coniugare intrattenimento e qualità narrativa. Tra i suoi punti di forza spiccano la caratterizzazione dei personaggi, la costruzione della trama e l’omaggio consapevole al mystery classico. Pulixi mostra grande padronanza nel gestire i tempi narrativi, alternando momenti di suspense a scene più leggere e ironiche.

Uno degli aspetti più apprezzabili è la capacità dell’autore di inserire tematiche universali all’interno di un genere spesso visto come evasivo. La dimensione emotiva del romanzo, che si esprime nei gesti di solidarietà e nella coesione del club di lettura, aggiunge spessore al racconto.

Tra i difetti minori, si potrebbe segnalare un lieve rallentamento nella parte centrale, dove la narrazione si sofferma su dinamiche secondarie, ma è un’incertezza che non compromette l’equilibrio complessivo del testo. La leggibilità è elevata, con uno stile chiaro e fluido, adatto a un pubblico vasto: dai lettori appassionati di gialli agli amanti dei romanzi con protagonisti felini.

Pulixi conferma il suo talento nel rinnovare il genere senza snaturarlo, offrendo un prodotto editoriale curato, coinvolgente e pieno di citazioni letterarie.

Conclusione

Se i gatti potessero parlare di Piergiorgio Pulixi è un romanzo che unisce ironia, deduzione e umanità. Con una trama avvincente, personaggi memorabili e uno stile che rende omaggio ai grandi classici, il libro si rivela un’ottima lettura per chi cerca un giallo intelligente e originale.

Consigliato a lettori di ogni età, agli amanti dei misteri vecchio stile, a chi ha apprezzato La libreria dei gatti neri e a chi non resiste al fascino di un gatto che, pur non parlando, sa dirci tutto.

Prenotalo ora per salire a bordo della crociera più misteriosa della stagione!