La Magna Via di Gaetano Savatteri, pubblicato da Sellerio nel 2024, si inserisce con originalità nel panorama della narrativa italiana contemporanea, proponendo un romanzo che mescola il genere noir con il viaggio on the road e la commedia. Protagonista è ancora una volta Saverio Lamanna, l’irriverente e autoironico giornalista siciliano già noto al pubblico grazie alla serie TV “Màkari”. Stavolta, la sua avventura si sviluppa lungo l’antico tracciato della Magna Via Francigena, da Palermo ad Agrigento, in una Sicilia interna lontana dai riflettori turistici. Una trama avvincente, tra misteri da risolvere, relazioni familiari da ricucire e un confronto intimo con le proprie radici.
Biografia dell’autore
Gaetano Savatteri è un autore e giornalista italiano nato a Milano ma cresciuto a Racalmuto, in Sicilia. Collaboratore di giornali e reti televisive, ha saputo trasferire nelle sue opere la complessità culturale dell’isola e il gusto per una narrazione densa di ironia e memoria. Con la serie dedicata a Saverio Lamanna, Savatteri ha conquistato pubblico e critica, portando alla ribalta un personaggio brillante e pieno di sfumature. Tra i suoi romanzi più noti ricordiamo Il lato fragile, La fabbrica delle stelle e Il delitto di Kolymbetra.
Trama e analisi
Il romanzo si apre con un colpo di scena domestico: il padre di Saverio Lamanna, professore in pensione e ormai prossimo agli ottant’anni, decide di percorrere a piedi la Magna Via con l’amico Mimì. Un’impresa che costringe Saverio, preoccupato e riluttante, ad accompagnarlo insieme all’immancabile Peppe Piccionello e alla fidanzata Suleima. Quello che doveva essere un viaggio di sorveglianza si trasforma presto in una camminata esistenziale tra le trazzere siciliane, dove passato e presente si intrecciano.
Durante il cammino, emergono due misteriose morti che coinvolgono un ambiguo canadese di origini siciliane, Anthony Martino. Sebbene l’aspetto investigativo non sia predominante, fornisce l’intelaiatura per un racconto che punta di più all’introspezione, all’analisi dei rapporti interpersonali e al valore della memoria. La narrazione, in prima persona, è punteggiata da continui riferimenti culturali, citazioni teatrali, letterarie e musicali, che rendono la lettura ricca e stimolante.
I dialoghi tra Saverio, Peppe e Suleima sono vivaci e pungenti. Peppe rappresenta la coscienza popolare e surreale del gruppo, mentre Suleima si ribella al ruolo ancillare assegnatole da Saverio, in un gioco metanarrativo che Savatteri sfrutta con intelligenza. Il romanzo è attraversato da un senso di malinconia e da riflessioni sul tempo che passa, sulle radici e sulla difficoltà di lasciar andare ciò che ci lega.
Analisi del contesto editoriale
La Magna Via si distingue nel genere giallo italiano proprio per il modo in cui lo sovverte. A differenza dei gialli più canonici, l’opera di Savatteri è una narrazione di viaggio, sia fisico che interiore. Il giallo qui è solo una cornice, che lascia spazio a temi come l’identità, il rapporto padre-figlio, la memoria storica della Sicilia.
Rispetto ai precedenti romanzi della saga di Lamanna, La Magna Via mostra una maturità narrativa maggiore. Il tono si fa più lento, più riflessivo, pur mantenendo l’ironia e la leggerezza che hanno decretato il successo dei precedenti volumi. Questo lo colloca a metà strada tra la narrativa di viaggio alla Bruce Chatwin e il romanzo di formazione.
In un periodo in cui il noir italiano tende a esaurirsi nel format della serialità, Savatteri propone invece un’opera che si differenzia per originalità di ambientazione e profondità tematica, rendendola adatta sia agli amanti del genere sia a un pubblico più generalista.
Valutazione critica
I pregi principali de La Magna Via sono:
- La qualità della scrittura, elegante, ironica, densa di riferimenti colti;
- La profondità dei personaggi, in particolare il protagonista, che affronta un vero percorso di maturazione;
- La capacità di far rivivere la Sicilia interna, lontana dagli stereotipi, con realismo e affetto.
Tra i pochi difetti si può segnalare una certa lentezza nella parte centrale del romanzo e la risoluzione dell’enigma poliziesco, che passa in secondo piano rispetto al percorso umano. Ma si tratta di scelte narrative consapevoli, che spostano il focus dal giallo classico all’indagine interiore.
Dal punto di vista letterario, La Magna Via è un’opera matura, intensa e ben costruita. L’intreccio tra commedia, memoir e mistero fa di questo libro un’esperienza di lettura coinvolgente. Il target ideale va dal lettore curioso di Sicilia al fan del noir atipico, passando per chi ama la narrativa d’autore italiana.
Conclusione
La Magna Via è molto più di un giallo: è un viaggio nel cuore di una terra antica, un percorso di riconciliazione con il passato e con la figura paterna, un romanzo corale pieno di umanità. Gaetano Savatteri conferma la sua capacità di raccontare la Sicilia con sguardo ironico ma profondamente rispettoso, offrendo al lettore un testo coinvolgente, ricco di emozioni e di intelligenza.