Recensione La disobbediente di Elizabeth Fremantle

Recensione La disobbediente di Elizabeth Fremantle

La disobbediente di Elizabeth Fremantle, pubblicato il 7 agosto 2024 da Libreria Pienogiorno, è un romanzo storico che rievoca la figura straordinaria di Artemisia Gentileschi, pittrice vissuta nella Roma barocca del Seicento. Il libro si colloca nel genere biografia romanzata e ha la forza di coniugare rigore storico e profondità narrativa in un racconto potente, emozionante e accessibile. Fin dalle prime pagine, il lettore è catturato dal fuoco interiore della protagonista, una giovane donna che rifiuta di sottomettersi alle regole patriarcali del suo tempo e che trova nella pittura il mezzo per affermare la propria identità.

Il fascino di La disobbediente sta proprio nella sua protagonista: una ragazza bruciata dalla passione per l’arte e dalla sete di libertà. Fremantle tratteggia Artemisia come una figura luminosa ma tormentata, il cui percorso artistico e umano diventa un simbolo universale di resistenza e autodeterminazione. Il romanzo ha già raccolto ampi consensi per la sua capacità di far rivivere un’epoca storica e per il suo messaggio profondamente femminile e attuale.

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La disobbediente
  • Fremantle, Elizabeth (Author)

Biografia dell’autrice

Elizabeth Fremantle è un’autrice britannica nota per i suoi romanzi storici dedicati a figure femminili dimenticate o trascurate dalla storia ufficiale. Dopo una carriera nel giornalismo e nella critica letteraria, ha esordito come romanziera con Queen’s Gambit, diventando presto una delle voci più riconosciute nel panorama della narrativa storica. I suoi libri si distinguono per la ricerca meticolosa, la forza narrativa e l’impegno a restituire alle donne del passato un posto nella memoria collettiva. Con La disobbediente, Fremantle approfondisce una figura potente come quella di Artemisia Gentileschi, dando vita a un ritratto indimenticabile.

Trama e analisi

Artemisia Gentileschi è una giovane pittrice dotata di straordinario talento, cresciuta nella bottega del padre, Orazio Gentileschi, in una Roma artistica ma soffocata dalla Controriforma e dal dominio maschile. Il romanzo segue la sua formazione, le prime esperienze artistiche, ma soprattutto la battaglia per affermarsi come artista autonoma. Il punto di svolta è l’incontro con Agostino Tassi, pittore e collaboratore del padre, che abuserà di Artemisia e tenterà di distruggerne la dignità.

Ma Artemisia si rifiuta di tacere. Nonostante l’umiliazione, le torture durante il processo e la condanna sociale, sceglie di denunciare il suo stupratore e rivendicare la propria libertà. Da questa esperienza dolorosa nasce una nuova Artemisia, più consapevole, più determinata. I suoi dipinti, tra cui le celebri “Giuditta che decapita Oloferne” e “Susanna e i vecchioni”, assumono una nuova carica emotiva, diventano manifesti pittorici di ribellione femminile.

Il romanzo affronta temi forti come la violenza di genere, la lotta per l’autonomia femminile, il rapporto tra padre e figlia e il ruolo dell’arte come mezzo di espressione e liberazione. Lo stile narrativo è diretto, coinvolgente, con una prosa sobria ma carica di emozione. Fremantle riesce a mostrare con efficacia la complessità della protagonista, restituendole umanità e forza.

Tra i punti di forza del libro:

  • La ricostruzione storica precisa e suggestiva della Roma del Seicento
  • Il ritratto psicologico profondo della protagonista
  • La centralità dell’arte come linguaggio e riscatto
  • La capacità di emozionare senza retorica
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  • Fremantle, Elizabeth (Author)

Analisi del contesto editoriale

Nel panorama della narrativa storica contemporanea, La disobbediente si distingue per il suo femminismo consapevole e per l’approccio intimista alla biografia. In un periodo in cui si cerca sempre più di dare voce alle donne del passato, il romanzo si inserisce nel solco tracciato da autrici come Hilary Mantel o Tracy Chevalier, ma con una prospettiva più esplicitamente militante.

Rispetto ad altre opere su Artemisia Gentileschi, La disobbediente si concentra non solo sugli eventi noti (come il processo a Tassi), ma soprattutto sull’interiorità della pittrice, sulle sue emozioni, sul rapporto con la propria vocazione. Rispetto ad altri romanzi di Fremantle, qui si percepisce un coinvolgimento personale più intenso, forse legato alla storia biografica dell’autrice stessa.

Il romanzo si rivolge a un pubblico ampio: appassionati di storia dell’arte, lettori di narrativa storica, ma anche chi cerca storie di resilienza femminile e crescita personale. La figura di Artemisia appare attualissima, e il libro si presta bene anche a un uso scolastico o divulgativo.

Valutazione critica

La disobbediente è un romanzo riuscito sotto molteplici aspetti. Il rigore nella documentazione storica si accompagna a una grande intensità emotiva, rendendo il racconto fluido e coinvolgente. L’autrice riesce a rendere credibile ogni aspetto della vita di Artemisia, anche quelli meno noti, costruendo un personaggio che rimane nella memoria.

Tra i pochi limiti, si potrebbe segnalare una certa linearità nella struttura narrativa, e alcune semplificazioni nei personaggi secondari. Tuttavia, il cuore pulsante del libro resta la protagonista, che domina la scena con il suo coraggio, la sua passione e la sua intelligenza.

Il valore culturale del romanzo è elevato: non solo rende giustizia a una delle più grandi artiste italiane, ma stimola una riflessione profonda sul ruolo delle donne nella storia e nella società. La leggibilità è ottima, grazie a una scrittura fluida, accessibile e priva di barocchismi.

Conclusione

La disobbediente di Elizabeth Fremantle è molto più di una biografia romanzata: è un manifesto letterario di libertà femminile, un tributo appassionato a una donna che ha saputo alzare la testa e cambiare il proprio destino. Il romanzo ci ricorda quanto sia importante raccontare le storie delle donne dimenticate, per restituire loro la voce e l’onore che meritano.

Consigliato a chi ama i romanzi storici, l’arte, le storie vere e profonde. E a chi, leggendo, cerca non solo emozione, ma anche consapevolezza e ispirazione.

“Mostrerò alla Vostra Illustre Signoria ciò che una donna può fare” è molto più che una frase: è un grido di battaglia, che risuona ancora oggi con tutta la forza della verità.

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