“La casa delle voci” Recensioni del romanzo di Donato Carrisi

"La casa delle voci" Recensioni del romanzo di Donato Carrisi

La casa delle voci di Donato Carrisi, pubblicato da Longanesi nel 2019, segna l’inizio di una nuova e inquietante trilogia che ha come protagonista lo psicologo infantile Pietro Gerber. Questo thriller psicologico, dallo sfondo cupo e ricco di tensione, si inserisce con forza nella produzione del “maestro dell’incubo italiano”, mescolando mistero, introspezione e suspense. Ambientato a Firenze, La casa delle voci è un romanzo che gioca sapientemente sulla sottile linea che separa realtà e illusione, sfruttando la tecnica dell’ipnosi per scavare nei meandri della psiche umana. Carrisi riesce ancora una volta a catturare l’attenzione del lettore con uno stile incalzante e tematiche profonde, in particolare quelle legate alla fragilità dell’infanzia e alla manipolazione mentale. Il romanzo è adatto a chi ama i thriller psicologici non convenzionali, capaci di indagare il lato oscuro dell’animo umano.

Offerta
La casa delle voci
  • Carrisi, Donato (Author)

Biografia dell’autore

Donato Carrisi, nato a Martina Franca nel 1973, è uno degli scrittori italiani di thriller più letti e apprezzati, anche a livello internazionale. Dopo la laurea in Giurisprudenza con specializzazione in criminologia e scienze del comportamento, ha iniziato una brillante carriera come sceneggiatore per cinema e televisione. L’esordio narrativo avviene nel 2009 con Il suggeritore, vincitore del Premio Bancarella. Da allora ha pubblicato numerosi best seller, tra cui Il tribunale delle anime, L’uomo del labirinto e Io sono l’abisso. La casa delle voci rappresenta l’inizio di una nuova serie dedicata a Pietro Gerber, confermando l’interesse dell’autore per la psicologia criminale e i traumi infantili. Le sue opere sono tradotte in oltre 30 lingue.

Trama e analisi

Pietro Gerber è uno psicologo specializzato in ipnosi, noto a Firenze come “l’addormentatore di bambini”. Il suo lavoro consiste nel far riemergere ricordi sepolti per aiutare minori traumatizzati o coinvolti in indagini giudiziarie. La sua routine viene sconvolta quando riceve una telefonata da una collega australiana che gli propone un caso singolare: Hanna Hall, una donna adulta, sostiene di aver assistito da bambina a un omicidio e ha bisogno di risposte.

Gerber è inizialmente riluttante, ma accetta. Le sedute con Hanna rivelano una vita familiare anomala e itinerante, fondata su cinque regole inviolabili che la tenevano lontana dagli estranei. La narrazione alterna momenti presenti e ricordi infantili, dando forma a un passato disturbante. Emergeranno dettagli inquietanti: una cassa sigillata con la pece, una famiglia in fuga e l’ambiguità morale dei genitori di Hanna.

I temi principali del romanzo sono:

  • La memoria e la sua manipolazione: quanto possiamo fidarci dei nostri ricordi?
  • L’infanzia come territorio oscuro: i bambini sono spesso testimoni silenziosi di verità insostenibili.
  • Il confine tra realtà e illusione: Carrisi solleva dubbi costanti sulla veridicità dei fatti narrati.

Lo stile narrativo di Carrisi è, come sempre, fluido e visivo. Capitoli brevi, ritmo serrato e uso sapiente del dialogo rendono il romanzo facilmente fruibile. Tuttavia, a differenza di altri titoli dell’autore, qui prevale una tensione più psicologica che fisica, senza eccessi di violenza.

Gerber è un personaggio complesso, affascinante ma tormentato. Il suo rapporto con il defunto padre, il signor B., aleggia su tutta la vicenda. Hanna Hall, invece, è enigmatica e ambigua: è una vittima o una manipolatrice? Il dualismo tra paziente e terapeuta è uno dei punti di forza del romanzo.

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La casa delle voci
  • Carrisi, Donato (Author)

Analisi del contesto editoriale

La casa delle voci di Donato Carrisi, pubblicato da Longanesi nel 2019, segna l’inizio di una nuova e inquietante trilogia che ha come protagonista lo psicologo infantile Pietro Gerber. Questo thriller psicologico, dallo sfondo cupo e ricco di tensione, si inserisce con forza nella produzione del “maestro dell’incubo italiano”, mescolando mistero, introspezione e suspense. Ambientato a Firenze, La casa delle voci è un romanzo che gioca sapientemente sulla sottile linea che separa realtà e illusione, sfruttando la tecnica dell’ipnosi per scavare nei meandri della psiche umana. Carrisi riesce ancora una volta a catturare l’attenzione del lettore con uno stile incalzante e tematiche profonde, in particolare quelle legate alla fragilità dell’infanzia e alla manipolazione mentale. Il romanzo è adatto a chi ama i thriller psicologici non convenzionali, capaci di indagare il lato oscuro dell’animo umano.

Biografia dell’autore

Donato Carrisi, nato a Martina Franca nel 1973, è uno degli scrittori italiani di thriller più letti e apprezzati, anche a livello internazionale. Dopo la laurea in Giurisprudenza con specializzazione in criminologia e scienze del comportamento, ha iniziato una brillante carriera come sceneggiatore per cinema e televisione. L’esordio narrativo avviene nel 2009 con Il suggeritore, vincitore del Premio Bancarella. Da allora ha pubblicato numerosi best seller, tra cui Il tribunale delle anime, L’uomo del labirinto e Io sono l’abisso. La casa delle voci rappresenta l’inizio di una nuova serie dedicata a Pietro Gerber, confermando l’interesse dell’autore per la psicologia criminale e i traumi infantili. Le sue opere sono tradotte in oltre 30 lingue.

Trama e analisi

Pietro Gerber è uno psicologo specializzato in ipnosi, noto a Firenze come “l’addormentatore di bambini”. Il suo lavoro consiste nel far riemergere ricordi sepolti per aiutare minori traumatizzati o coinvolti in indagini giudiziarie. La sua routine viene sconvolta quando riceve una telefonata da una collega australiana che gli propone un caso singolare: Hanna Hall, una donna adulta, sostiene di aver assistito da bambina a un omicidio e ha bisogno di risposte.

Gerber è inizialmente riluttante, ma accetta. Le sedute con Hanna rivelano una vita familiare anomala e itinerante, fondata su cinque regole inviolabili che la tenevano lontana dagli estranei. La narrazione alterna momenti presenti e ricordi infantili, dando forma a un passato disturbante. Emergeranno dettagli inquietanti: una cassa sigillata con la pece, una famiglia in fuga e l’ambiguità morale dei genitori di Hanna.

I temi principali del romanzo sono:

  • La memoria e la sua manipolazione: quanto possiamo fidarci dei nostri ricordi?
  • L’infanzia come territorio oscuro: i bambini sono spesso testimoni silenziosi di verità insostenibili.
  • Il confine tra realtà e illusione: Carrisi solleva dubbi costanti sulla veridicità dei fatti narrati.

Lo stile narrativo di Carrisi è, come sempre, fluido e visivo. Capitoli brevi, ritmo serrato e uso sapiente del dialogo rendono il romanzo facilmente fruibile. Tuttavia, a differenza di altri titoli dell’autore, qui prevale una tensione più psicologica che fisica, senza eccessi di violenza.

Gerber è un personaggio complesso, affascinante ma tormentato. Il suo rapporto con il defunto padre, il signor B., aleggia su tutta la vicenda. Hanna Hall, invece, è enigmatica e ambigua: è una vittima o una manipolatrice? Il dualismo tra paziente e terapeuta è uno dei punti di forza del romanzo.

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La casa delle voci
  • Carrisi, Donato (Author)

Analisi del contesto editoriale

La casa delle voci si distingue all’interno della produzione di Carrisi per l’approfondimento psicologico a discapito dell’azione pura. Rispetto a romanzi come Il suggeritore o Io sono l’abisso, qui la tensione si costruisce lentamente, con meno colpi di scena ma maggiore introspezione. Il romanzo si inserisce nel solco del thriller psicologico moderno, accostabile a opere di autori come Gillian Flynn o Paula Hawkins.

A livello tematico, il romanzo si collega alle nuove tendenze della narrativa noir che pongono al centro la mente umana, tra trauma e percezione distorta. La scelta di ambientare il romanzo in una Firenze cupa e silenziosa lo distanzia dal solito immaginario urbano internazionale, conferendo all’opera un’identità tutta italiana.

Il target ideale è composto da lettori appassionati di thriller psicologici, psicologia comportamentale e storie dal retrogusto misterioso, dove non tutto viene spiegato in modo esplicito.

Valutazione critica

La casa delle voci presenta diversi pregi:

  • Una narrazione avvincente e suggestiva
  • Un uso sapiente dell’ipnosi come strumento narrativo
  • Personaggi sfaccettati e inquieti

Tuttavia, non mancano i difetti:

  • Il finale risulta frettoloso e poco approfondito rispetto alla tensione accumulata
  • Alcune dinamiche tra i personaggi restano inesplorate o abbozzate
  • L’aspetto psicologico, pur affascinante, può confondere i lettori meno avvezzi al genere

Carrisi riesce a costruire un thriller originale, ma meno incisivo rispetto ai suoi lavori più noti. Il valore culturale risiede nella capacità di riflettere sulle dinamiche familiari e sulla fragilità della memoria. La leggibilità è alta, anche grazie a uno stile chiaro e accessibile.

Conclusione

La casa delle voci è un thriller psicologico di qualità, che conferma Donato Carrisi come autore capace di reinventarsi pur restando fedele ai temi a lui cari. La trama, ben costruita, accompagna il lettore in un viaggio perturbante tra mente e ricordi, sospeso tra realtà e allucinazione.

Consigliato a chi cerca un thriller più intimo e riflessivo, meno votato all’azione e più alla tensione interiore. Un libro che si legge d’un fiato ma lascia dietro di sé inquietudini e interrogativi.

Se ti piacciono i romanzi che scavano nel profondo della mente umana, La casa delle voci è una lettura da non perdere.

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La casa delle voci
  • Carrisi, Donato (Author)