La Recensione de L’ipotesi del male – Donato Carrisi

La Recensione de L'ipotesi del male - Donato Carrisi

“L’ipotesi del male” di Donato Carrisi è un thriller psicologico pubblicato nel 2013 da Longanesi, secondo capitolo della serie con protagonista Mila Vasquez, la brillante e tormentata investigatrice specializzata in persone scomparse. Dopo il successo de Il suggeritore, Carrisi torna a scandagliare gli abissi dell’animo umano, costruendo una trama cupa e incalzante che si interroga su un interrogativo universale: cosa spinge una persona a voler sparire nel nulla? Con oltre 400 pagine, “L’ipotesi del male” affonda nel mistero con un ritmo serrato e una tensione narrativa costante, ponendosi tra le letture più disturbanti e avvincenti del thriller italiano contemporaneo. Un romanzo che non si limita a raccontare una storia, ma che invita a guardare il male in faccia, suggerendo che spesso esso non ha volto, ma solo intenzione.

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L'ipotesi del male
  • Carrisi, Donato (Author)

Biografia dell’autore

Donato Carrisi, nato a Martina Franca nel 1973, è uno degli scrittori di thriller più apprezzati a livello internazionale. Laureato in Giurisprudenza con specializzazione in criminologia e scienza del comportamento, Carrisi ha lavorato per anni come sceneggiatore per cinema e televisione. Il suo esordio narrativo, Il suggeritore, ha vinto numerosi premi e ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Con una prosa asciutta e incisiva, Carrisi ha creato un universo narrativo dove psicologia, mistero e introspezione convivono in perfetto equilibrio. “L’ipotesi del male” consolida il suo talento e approfondisce la figura di Mila Vasquez, personaggio che incarna molte delle ossessioni e riflessioni dell’autore sul tema del male e della scomparsa.

Trama e analisi

Il romanzo si apre con un omicidio brutale: un’intera famiglia viene sterminata da un uomo che, sorprendentemente, era scomparso diciassette anni prima. Roger Valin riappare indossando gli stessi vestiti dell’ultima volta in cui era stato visto e si consegna alla polizia lasciando in vita solo un bambino, testimone del crimine.

L’indagine viene affidata a Mila Vasquez, investigatrice del Limbo, una sezione della polizia che si occupa delle persone svanite nel nulla. Mila stessa è segnata dal buio, affetta da una profonda difficoltà empatica, incapace di provare emozioni. Per questo è l’ideale per calarsi nei vuoti delle vite altrui. Insieme a Simon Berish, un agente reietto con un controverso passato, Mila si troverà coinvolta in una serie di omicidi legati a individui dati per scomparsi anni prima.

Il fulcro del romanzo ruota attorno a un misterioso personaggio: Kairus, il Signore della Buonanotte, che guida queste “anime perdute” in una sorta di seconda vita. La trama si infittisce man mano che Mila insegue le tracce di chi ha scelto di abbandonare il mondo e che ora vi fa ritorno, cambiato, oscuro, letale.

Tra i temi principali emergono:

  • Il desiderio di scomparire come fuga dall’identità
  • L’ambiguità morale tra bene e male
  • La manipolazione psicologica
  • L’alienazione sociale

Lo stile narrativo di Carrisi è caratterizzato da:

  • Capitoli brevi
  • Linguaggio diretto e cinematografico
  • Tensione crescente
  • Colpi di scena ben calibrati

Mila Vasquez è una protagonista intensa, che incarna il lato più oscuro della psiche. Berish, invece, offre un contraltare empatico e riflessivo. Entrambi i personaggi sono ben caratterizzati, anche se le loro azioni a volte si basano su intuizioni difficili da giustificare razionalmente.

Analisi del contesto editoriale

“L’ipotesi del male” si inserisce con coerenza nella produzione di Carrisi, segnando un passaggio verso una narrazione più psicologica rispetto all’azione de Il suggeritore. Rispetto ad altri thriller contemporanei italiani, Carrisi mantiene uno stile riconoscibile e una capacità rara di intrecciare la suspense con riflessioni esistenziali. Il libro richiama atmosfere di autori come Jean-Christophe Grangé o Jo Nesbø, ma con una voce tutta italiana.

Dal punto di vista tematico, si avvicina a romanzi che trattano la sparizione come trauma, ma lo fa inserendo un elemento disturbante: il ritorno dei dispersi, divenuti assassini. Questo ribalta la narrazione classica della vittima e introduce un elemento perturbante che lo distingue da opere simili. Il target è il lettore di thriller psicologici, appassionato di noir con venature introspettive e filosofiche.

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L'ipotesi del male
  • Carrisi, Donato (Author)

Valutazione critica

“L’ipotesi del male” è un romanzo intenso e inquietante. I punti di forza includono:

  • Una trama originale, con una premessa accattivante
  • L’esplorazione profonda del disagio umano e del desiderio di sparire
  • Il ritmo serrato e coinvolgente
  • Una protagonista atipica, memorabile

Tra i limiti, si possono segnalare:

  • Una certa ripetizione rispetto a dinamiche già viste ne Il suggeritore
  • Alcune intuizioni dei protagonisti risultano forzate o poco plausibili
  • Alcuni personaggi secondari rimangono stereotipati

Nel complesso, Carrisi riesce a tenere alta la tensione fino alle ultime pagine, dove il colpo di scena finale è devastante e ben orchestrato. L’ipotesi centrale, ovvero che fare il male possa a volte essere l’unico modo per fare il bene, è sviluppata con coerenza e profondità, lasciando il lettore con interrogativi morali difficili da sciogliere.

Conclusione

L’ipotesi del male” di Donato Carrisi è un thriller che unisce introspezione, mistero e tensione in un mix potente e disturbante. Il romanzo è consigliato a chi ama le storie cupe, i personaggi tormentati e le riflessioni sul confine tra bene e male. Pur presentando alcune ripetizioni e debolezze strutturali, l’opera conferma il talento narrativo di Carrisi e offre un’esperienza di lettura coinvolgente e provocatoria. Un libro che non lascia indifferenti, capace di insinuarsi nella mente del lettore e restarvi anche dopo l’ultima pagina.

Se sei pronto a dare un volto al buio, “L’ipotesi del male” è la lettura che fa per te.

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