Recensione di Donatella Di Pietrantonio, “L’Arminuta”

Recensione di Donatella Di Pietrantonio, “L'Arminuta”

L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio, pubblicato da Einaudi il 14 febbraio 2017, è un romanzo intenso e coinvolgente che appartiene al genere della narrativa contemporanea italiana. In sole 163 pagine, l’autrice abruzzese costruisce una storia toccante e profonda, capace di esplorare le pieghe più dolorose della maternità e del senso di appartenenza.

Il titolo, L’Arminuta, termine dialettale che significa “la ritornata”, richiama immediatamente il cuore pulsante del romanzo: una ragazza tredicenne viene “restituita” alla sua famiglia d’origine dopo essere stata cresciuta da un’altra. È una storia di fratture e ricongiungimenti, ma anche di disorientamento, povertà, e affetti ambivalenti. Ambientato nell’Abruzzo degli anni Settanta, il libro riesce a fondere elementi autobiografici e realismo sociale con una prosa incisiva e misurata, in grado di colpire nel profondo.

Vincitore del Premio Campiello 2017, L’Arminuta ha conquistato pubblico e critica, diventando un riferimento importante della narrativa italiana contemporanea. Un libro che ha molto da dire sul senso di identità, sull’amore materno e sui silenzi che attraversano le famiglie.

Offerta
L'Arminuta
  • Editore: Einaudi
  • Autore: Donatella Di Pietrantonio
  • Collana: Supercoralli
  • Formato: Libro rilegato
  • Anno: 2017

Biografia dell’autrice

Donatella Di Pietrantonio è una scrittrice e odontoiatra nata ad Arsita (Teramo) nel 1962. Ha esordito nel 2011 con il romanzo Mia madre è un fiume, seguito dal fortunato Bella mia (2014), finalista al Premio Strega. Ma è con L’Arminuta che ottiene un ampio riconoscimento, conquistando numerosi premi, tra cui il Premio Campiello e il Premio Napoli.

La sua scrittura si distingue per l’essenzialità e la forza emotiva, capace di scavare nei rapporti familiari più complessi e nei contesti provinciali dell’Italia centro-meridionale. Di Pietrantonio è considerata una delle voci più autentiche e significative del panorama letterario italiano contemporaneo, e ha proseguito il suo percorso narrativo con Borgo Sud (2020), una sorta di seguito de L’Arminuta, e L’età fragile (2023). La sua capacità di restituire il dramma esistenziale con delicatezza e precisione è una delle sue firme distintive.

Trama e analisi

La protagonista de L’Arminuta è una ragazza di tredici anni che, senza preavviso, viene restituita alla sua famiglia biologica da quella che l’ha cresciuta fin dalla nascita. La ragazzina, figlia unica cresciuta in città con agiatezza e amore, si ritrova improvvisamente catapultata in un mondo rurale, povero e sconosciuto. La nuova (vecchia) casa è sovraffollata, i pasti sono scarsi, le regole dure, e l’affetto scarseggia.

La narrazione, in prima persona, restituisce il trauma della protagonista che si ritrova a non sapere più chi è, a chi appartiene, e soprattutto perché tutto questo le sia successo. Non conosce il motivo per cui è stata “scambiata”, e vive una condizione esistenziale ambigua: è orfana di due madri viventi, come dice lei stessa in una delle frasi più toccanti del libro: «Restavo orfana di due madri viventi».

Tra i personaggi principali spiccano Adriana, la sorella minore, rustica ma affettuosa, e Vincenzo, il fratello maggiore che rappresenta una minaccia latente. Adriana emerge per la sua spontaneità e per l’accettazione istintiva della sorella, diventando uno dei pochi appigli emotivi dell’Arminuta. Vincenzo, invece, incarna la parte più inquietante e ambigua di quella nuova realtà familiare.

Il romanzo affronta temi universali e dolorosi: l’abbandono, l’identità, il senso di appartenenza, la maternità come costruzione culturale e biologica. Ma lo fa senza retorica, mantenendo una distanza emotiva che acuisce l’effetto drammatico. Ogni capitolo è breve, ma incisivo, costruito per episodi significativi che restituiscono la disgregazione interiore della protagonista.

Lo stile di Di Pietrantonio è sobrio, essenziale, evocativo. La lingua, pur semplice, è ricca di sfumature e capace di rendere i dettagli sensoriali con precisione. I dialoghi sono aderenti alla realtà, con inflessioni regionali mai caricaturali. L’uso della prima persona e l’assenza del nome della protagonista rafforzano l’anonimato e lo spaesamento.

Uno dei punti di forza del romanzo è proprio la capacità di generare empatia attraverso il non detto, attraverso le mancanze, i vuoti affettivi, le separazioni. La narrazione non impone giudizi, ma osserva e lascia al lettore la facoltà di interpretare.

Offerta
L'Arminuta
  • Editore: Einaudi
  • Autore: Donatella Di Pietrantonio
  • Collana: Supercoralli
  • Formato: Libro rilegato
  • Anno: 2017

Analisi del contesto editoriale

Nel panorama della narrativa italiana contemporanea, L’Arminuta si colloca tra quei romanzi che tornano a indagare le radici familiari e il trauma con uno sguardo nuovo, sobrio e radicale. Rispetto a opere simili, come quelle di Elena Ferrante (con cui spesso è stata accostata), Di Pietrantonio adotta una scrittura meno ellittica e più controllata, ma altrettanto incisiva.

Rispetto ai lavori precedenti dell’autrice, L’Arminuta segna un punto di svolta per maturità tematica e successo critico. A differenza di Bella mia, più incentrato sull’elaborazione del lutto, questo romanzo affronta il dramma dell’identità negata e dell’affetto mancato con maggiore immediatezza.

Il romanzo si inserisce in un filone letterario realista e intimista, che predilige storie personali in contesti provinciali, ma che attraverso quelle esperienze riesce a parlare a un pubblico molto ampio. Il pubblico ideale è variegato: lettori appassionati di letteratura contemporanea, studenti, e chiunque sia interessato ai temi della famiglia, dell’infanzia e delle dinamiche psicologiche profonde.

Valutazione critica

L’Arminuta è un romanzo breve ma denso, che colpisce per la sua capacità di raccontare una storia dolorosa con grande misura. Tra i pregi principali si segnalano:

  • L’efficacia della narrazione episodica, che mantiene costante l’attenzione del lettore.
  • La profondità dei temi trattati, come l’abbandono e la doppia identità materna.
  • La costruzione dei personaggi, in particolare Adriana, autentica e indimenticabile.

Tra i limiti si può citare la scelta, per alcuni discutibile, di non fornire un nome alla protagonista, che potrebbe ostacolare l’immedesimazione. Inoltre, la narrazione per frammenti potrebbe non soddisfare chi cerca uno sviluppo più articolato o una chiusura più netta.

Tuttavia, questi aspetti contribuiscono anche al fascino del romanzo: la frammentarietà e l’anonimato diventano metafora dell’identità spezzata della protagonista.

Dal punto di vista letterario, L’Arminuta si impone per la sua raffinatezza narrativa e l’efficacia evocativa, offrendo uno spaccato realistico e poetico dell’infanzia negata e della famiglia disfunzionale. Un testo che arricchisce il panorama della narrativa italiana, con uno stile riconoscibile e una voce femminile potente.

Conclusione

In conclusione, L’Arminuta è un romanzo breve ma straordinariamente intenso, capace di restituire con precisione chirurgica i sentimenti più complessi dell’infanzia e dell’adolescenza. Attraverso una scrittura sobria e tagliente, Donatella Di Pietrantonio ci accompagna nel viaggio interiore di una ragazza in cerca di radici e riconoscimento.

Consigliato a chi ama la narrativa psicologica, i ritratti familiari e le storie che lasciano il segno, L’Arminuta è una lettura che si fa ricordare. Una storia universale, radicata nella realtà locale ma capace di parlare a lettori ovunque. Non solo una testimonianza narrativa, ma una riflessione profonda sulla fragilità dell’amore e sulla potenza delle parole.

Scopri L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio: un romanzo che non dimenticherai facilmente.

Offerta
L'Arminuta
  • Editore: Einaudi
  • Autore: Donatella Di Pietrantonio
  • Collana: Supercoralli
  • Formato: Libro rilegato
  • Anno: 2017