A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia, scritto da Aldo Cazzullo e pubblicato da Mondadori nel 2020, è un saggio di divulgazione culturale che si concentra sulla prima cantica della Divina Commedia, l’Inferno, per raccontare il genio di Dante Alighieri e la nascita dell’identità italiana. A metà strada tra racconto e saggio, l’opera si propone come un ponte tra la classicità e il presente, rivolgendosi a un pubblico ampio, anche non specialistico.
Il libro è uscito in occasione del settecentenario della morte di Dante e ha subito riscosso un notevole successo editoriale. Il titolo, tratto dall’ultimo verso dell’Inferno (“E quindi uscimmo a riveder le stelle”), è fortemente evocativo e allude alla possibilità di rinascita dopo un periodo oscuro — un messaggio quanto mai attuale nel difficile anno della pandemia da Covid-19. Il volume si presenta come una guida narrativa che ripercorre, canto per canto, la discesa dantesca agli Inferi, intrecciandola con vicende storiche italiane e riferimenti all’attualità.
- Copertina paperback
- Data di pubblicazione: 22 sept. 2020
- Lingua italiana
- Dimensioni: 15.2 x 2.4 x 21.2 cm
- Numero pagine: 288
Biografia dell’autore: Aldo Cazzullo tra giornalismo e divulgazione
Aldo Cazzullo è un giornalista e scrittore italiano, nato ad Alba nel 1966. È editorialista del Corriere della Sera, dove ha firmato numerose inchieste e approfondimenti di politica, cultura e storia. Parallelamente alla sua carriera giornalistica, ha pubblicato diversi saggi di successo, tra cui La mia anima è ovunque tu sia, Possa il mio sangue servire e Quando eravamo i padroni del mondo.
Cazzullo è noto per il suo stile accessibile e coinvolgente, che lo ha reso uno dei principali divulgatori del panorama italiano. In A riveder le stelle, la sua competenza giornalistica si intreccia con la passione per la letteratura, offrendo ai lettori un punto di vista originale e moderno sul sommo poeta. Pur non essendo uno studioso accademico di Dante, Cazzullo riesce a comunicare con efficacia e passione i grandi temi dell’opera dantesca.
Trama e analisi: Dante, l’Italia e l’eterno Inferno
Una guida popolare all’Inferno dantesco
Il libro segue fedelmente il viaggio di Dante nell’Inferno, raccontando canto per canto i momenti salienti della cantica più conosciuta della Divina Commedia. Cazzullo si sofferma sui personaggi più celebri — Paolo e Francesca, Ulisse, il conte Ugolino, Farinata degli Uberti — e li rilegge alla luce della contemporaneità, cercando parallelismi con eventi e figure del nostro tempo.
L’intento non è offrire un commento filologico o teologico, ma “raccontare il viaggio di Dante” in una chiave narrativa, emozionale e divulgativa. L’attenzione è tutta concentrata sull’Inferno, mentre Purgatorio e Paradiso sono solo accennati. Questa scelta rispecchia l’obiettivo di Cazzullo: affascinare anche chi ha avuto un rapporto difficile con Dante ai tempi della scuola, restituendo attualità e fascino a un testo percepito spesso come distante.
I temi: identità italiana, amore e giustizia
Tra i temi centrali del libro vi è la costruzione dell’identità italiana. Secondo Cazzullo, l’Italia nasce non da guerre o trattati, ma dalla lingua e dall’immaginario condiviso generato dalla Divina Commedia. L’idea del “bel paese” affonda le sue radici nei versi di Dante, nella sua condanna alla corruzione politica e nella sua celebrazione della cultura, della bellezza e dell’amore.
Altro tema dominante è quello della giustizia. L’Inferno dantesco, con la sua legge del contrappasso, è letto da Cazzullo come un gigantesco tribunale etico dove ogni peccato trova la sua punizione. Il poeta non risparmia nessuno: papi simoniaci, politici corrotti, banchieri usurai, traditori e violenti.
Infine, forte è l’enfasi sul ruolo della donna: da Beatrice a Francesca da Rimini, Dante celebra la donna come guida spirituale e simbolo del divino. Cazzullo sottolinea come il poeta anticipi una sensibilità moderna, denunciando la violenza sulle donne e riconoscendo loro una funzione centrale nella salvezza dell’uomo.
Stile narrativo e punti di forza
Lo stile di A riveder le stelle è piano, colloquiale e spesso ironico. La narrazione è costellata da aneddoti storici e contemporanei: dalla diga del Vajont alla Resistenza, da Guccini a Papa Francesco, fino a Maradona e Camilleri. Questo approccio “popolare” consente al lettore di entrare in contatto emotivo con i canti dell’Inferno, cogliendone la portata umana oltre che poetica.
La scrittura di Cazzullo ha il pregio di sdrammatizzare senza banalizzare, di semplificare senza svilire. Il libro è pensato per essere letto da chiunque, senza prerequisiti culturali, ed è particolarmente efficace nel coinvolgere i lettori più giovani o “spaventati” dalla fama di Dante.
Debolezze e imprecisioni
Tuttavia, non mancano alcuni limiti. L’assenza di un impianto critico solido può lasciare insoddisfatti i lettori più esigenti. Alcune imprecisioni — come l’idea che nel Medioevo si credesse alla Terra piatta — o confusioni concettuali (vedi il riferimento a Zenone e Protagora) evidenziano i limiti dell’autore come divulgatore non specialista.
Inoltre, il libro tende a “forzare” certi parallelismi tra passato e presente, rischiando talvolta di scivolare nella retorica o nell’attualizzazione forzata. Questo non compromette la leggibilità, ma riduce la profondità dell’analisi.
- Copertina paperback
- Data di pubblicazione: 22 sept. 2020
- Lingua italiana
- Dimensioni: 15.2 x 2.4 x 21.2 cm
- Numero pagine: 288
Analisi del contesto editoriale: tra divulgazione e riscoperta
A riveder le stelle si inserisce in un filone ben preciso della saggistica contemporanea italiana, quello della divulgazione culturale su base letteraria. Si potrebbe collocare accanto a opere come In cammino con Dante di Franco Nembrini o L’Italia di Dante di Giulio Ferroni, pur con un’impostazione meno accademica e più “nazionalpopolare”.
Rispetto a questi lavori, il saggio di Cazzullo si distingue per il tono brillante e il ritmo narrativo, che lo rendono adatto a un pubblico più ampio. Non si rivolge tanto a chi già conosce Dante, quanto a chi ne ha un ricordo scolastico superficiale. È un libro ponte, un’ottima introduzione, ma non un’opera di approfondimento.
Inoltre, l’uscita in concomitanza con l’anniversario della morte di Dante (1321-2021) ha fatto sì che si inserisse con tempestività nel dibattito culturale nazionale, sfruttando una finestra mediatica favorevole.
Valutazione critica: meriti, difetti e impatto
A riveder le stelle è un libro onesto e ben scritto, che riesce a coniugare divulgazione e intrattenimento con un linguaggio chiaro e moderno. Il suo principale merito è quello di riportare Dante al centro della riflessione culturale italiana, sottraendolo all’immobilità dei programmi scolastici e restituendolo alla curiosità dei lettori.
Certo, l’assenza di un apparato critico e le varie imprecisioni ne riducono il valore come strumento di studio, ma il libro non si propone di essere un manuale universitario. La sua funzione è introduttiva, persuasiva, persino pedagogica, nella misura in cui invita a riscoprire un classico senza timore reverenziale.
Sul piano culturale, Cazzullo offre un contributo utile: non reinventa Dante, ma lo rende nuovamente familiare. La sua Divina Commedia è un grande romanzo italiano che parla ancora di noi — e forse questo è il messaggio più importante del libro.
Conclusione: un Dante per tutti
A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia è un’opera divulgativa di qualità, che riesce a risvegliare l’interesse per il Sommo Poeta anche nei lettori meno esperti. Il libro è consigliato a studenti, lettori curiosi e a chiunque voglia riscoprire l’Inferno dantesco in una chiave accessibile e coinvolgente.
Non si tratta di un saggio accademico né di un romanzo storico, ma di un ibrido intelligente che restituisce a Dante la sua voce moderna. Un libro che si legge con piacere e che lascia il desiderio di tornare alle terzine dantesche con occhi nuovi.
- Copertina paperback
- Data di pubblicazione: 22 sept. 2020
- Lingua italiana
- Dimensioni: 15.2 x 2.4 x 21.2 cm
- Numero pagine: 288