La misura del tempo di Gianrico Carofiglio, pubblicato da Einaudi nel 2019, è un romanzo che coniuga thriller giudiziario e riflessione esistenziale, restituendo un’immagine intensa e malinconica della giustizia, della memoria e dello scorrere del tempo. Finalista al Premio Strega 2020, il libro segna il ritorno dell’avvocato Guido Guerrieri, protagonista di una delle serie più apprezzate della narrativa italiana contemporanea.
Ambientato tra Bari e le aule di tribunale, il romanzo si muove su due piani: da un lato, la difesa in appello di un ragazzo accusato di omicidio; dall’altro, il riemergere di un passato irrisolto attraverso l’incontro con una donna che ha segnato profondamente la vita del protagonista.
Biografia dell’autore
Gianrico Carofiglio (Bari, 1961), ex magistrato e senatore, ha esordito nel 2002 con Testimone inconsapevole, aprendo la fortunata serie dei casi dell’avvocato Guerrieri. Autore poliedrico, ha scritto romanzi, saggi, dialoghi e graphic novel, distinguendosi per la chiarezza espositiva e l’approccio etico ai temi della giustizia. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Bancarella e il Premio Selezione Campiello. La sua esperienza professionale arricchisce la credibilità delle trame e l’introspezione psicologica dei personaggi.
Trama e analisi
La trama di La misura del tempo prende avvio con l’ingresso nello studio di Guerrieri di Lorenza, donna che un tempo fu il suo amore giovanile, oggi invecchiata e segnata dalla vita. Lorenza chiede all’avvocato di difendere il figlio Iacopo, condannato in primo grado per l’omicidio di uno spacciatore.
Guido accetta il caso, non tanto per convinzione professionale quanto per un’urgenza emotiva: affrontare i fantasmi della propria giovinezza. Ne scaturisce un processo d’appello dove la verità giudiziaria si intreccia con i ricordi e la consapevolezza dello scorrere del tempo.
Temi principali:
- Il tempo, protagonista simbolico del romanzo, è analizzato nella sua dimensione fisica, soggettiva e morale.
- La memoria: i ricordi deformano e riplasmano il passato.
- Il dubbio: la verità è sfuggente, multipla, mai definitiva.
- La giustizia: più che un valore assoluto, un processo umano, fallibile e imperfetto.
Stile narrativo: Carofiglio impiega un tono riflessivo, spesso ironico, con monologhi interiori e flussi di coscienza che danno profondità al protagonista. La narrazione alterna i momenti processuali alla vita privata dell’avvocato, creando un montaggio alternato che approfondisce il legame tra vicenda personale e giudiziaria.
Personaggi:
- Guido Guerrieri: uomo disilluso, colto, afflitto da rimpianti ma ancora aperto alla comprensione.
- Lorenza Delle Foglie: figura simbolica del passato, oggi svuotata, segnata dal fallimento e dalla lotta per il figlio.
- Iacopo: giovane problematico, rappresenta il punto di collisione tra idealismo e realtà.
Analisi del contesto editoriale
Nel panorama della narrativa italiana contemporanea, La misura del tempo si distingue per l’uso del legal thriller come veicolo di riflessione filosofica. Rispetto ad altri romanzi della serie, si presenta più introspettivo e tematicamente ambizioso.
Il libro si inserisce in un filone che unisce realismo giudiziario e letteratura esistenziale, affiancandosi a opere come Il colibrì di Veronesi, con cui ha condiviso la finale del Premio Strega. La scelta di Carofiglio di mantenere un registro sobrio e uno sguardo etico, lo rende adatto a un pubblico trasversale, attento alla qualità narrativa e alla sostanza tematica.
Valutazione critica
Punti di forza:
- Scrittura elegante e misurata, mai retorica.
- Personaggi tridimensionali, realistici e empatici.
- Approfondimento tematico su tempo, giustizia e responsabilità morale.
- Equilibrio narrativo tra tensione giudiziaria e introspezione.
Punti deboli:
- Alcuni passaggi possono risultare eccessivamente filosofici per chi cerca solo l’intreccio.
- Il ritmo non è incalzante: è un romanzo da meditare più che da divorare.
La misura del tempo conferma la maturità letteraria di Carofiglio e la sua capacità di coniugare forma e contenuto, offrendo una lettura densa ma accessibile, dove ogni dettaglio narrativo trova una risonanza emotiva o intellettuale.
Conclusione
La misura del tempo è un romanzo profondo e raffinato, capace di emozionare e far riflettere. Un libro che esplora il senso del tempo e del fallimento, senza mai scadere nella disperazione. Consigliato a chi ama la narrativa giudiziaria con anima, a chi cerca storie di memoria e redenzione, e a chi non ha paura di misurarsi con le ambiguità del reale.