Il libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando è un’opera fondamentale della letteratura italiana contemporanea che affronta il tema della mafia e della legalità attraverso gli occhi di un giovane protagonista.
Pubblicato nel 2004 da Rizzoli, il libro si è rapidamente affermato come uno strumento educativo prezioso per avvicinare i giovani lettori alla figura del giudice Giovanni Falcone e alla lotta contro la criminalità organizzata.
Per questo mi chiamo Giovanni scheda libro: elementi principali
Il romanzo si sviluppa attraverso una struttura narrativa originale che intreccia presente e passato. La storia è raccontata attraverso il dialogo tra un padre e suo figlio Giovanni, che nel giorno del suo decimo compleanno scopre il significato profondo del suo nome. Il padre decide di accompagnare il figlio in un viaggio attraverso la vita e il sacrificio del giudice Giovanni Falcone, spiegandogli perché ha scelto di chiamarlo proprio Giovanni.
La narrazione si snoda tra le strade di Palermo, dove ogni luogo diventa testimone di una storia che ha segnato la storia d’Italia. Il padre utilizza metafore ed esempi adatti all’età del figlio per spiegare concetti complessi come la mafia, la giustizia e il coraggio civile, rendendo la lettura accessibile anche ai giovani lettori.
Di cosa parla il libro Per questo mi chiamo Giovanni
Il libro affronta diversi temi fondamentali:
La storia del giudice Giovanni Falcone viene raccontata attraverso episodi significativi della sua vita, dalla sua infanzia nel quartiere della Kalsa fino al tragico attentato di Capaci. Il padre spiega al giovane Giovanni come Falcone sia diventato un simbolo della lotta alla mafia e dell’importanza di scegliere da che parte stare.
Il tema della memoria e della sua trasmissione alle nuove generazioni è centrale nel libro. L’autore sottolinea l’importanza di ricordare e comprendere il passato per costruire un futuro migliore. La scelta del nome Giovanni diventa così un ponte tra generazioni, un modo per mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia.
Il libro esplora anche il concetto di responsabilità individuale e collettiva. Attraverso il dialogo tra padre e figlio, emerge chiaramente come ogni cittadino abbia il dovere di contribuire alla lotta contro l’illegalità, ciascuno nel proprio piccolo.
L’opera dedica ampio spazio alla descrizione della Palermo degli anni ’80 e ’90, raccontando come la città sia stata teatro di eventi tragici ma anche di importanti manifestazioni di resistenza civile. La narrazione si sofferma sui luoghi simbolo della lotta alla mafia, come l’aula bunker del maxiprocesso e il quartiere della Kalsa.
Quante pagine ha il libro Per questo mi chiamo Giovanni
Il libro si compone di 160 pagine, una lunghezza ideale per il target di riferimento, principalmente ragazzi tra i 10 e i 14 anni. La suddivisione in capitoli brevi e ben strutturati rende la lettura scorrevole e coinvolgente, permettendo ai giovani lettori di assimilare gradualmente i contenuti e i messaggi profondi dell’opera.
Il valore educativo e sociale dell’opera
“Per questo mi chiamo Giovanni” è diventato nel tempo un vero e proprio strumento didattico, adottato da numerose scuole italiane per affrontare temi come la legalità e la cittadinanza attiva. Il linguaggio semplice ma mai banale, unito alla capacità di trattare temi complessi in modo accessibile, ha reso il libro un punto di riferimento nell’educazione alla legalità.
L’opera di Garlando si distingue per la sua capacità di:
- Trasmettere valori fondamentali come il coraggio, l’onestà e la giustizia
- Spiegare il fenomeno mafioso in modo comprensibile ai giovani
- Mantenere viva la memoria di Giovanni Falcone
- Stimolare la riflessione sul ruolo di ciascuno nella società
L’impatto culturale e il successo editoriale
Il libro ha ottenuto un notevole successo di pubblico e critica, con numerose ristampe e traduzioni in diverse lingue. La sua forza risiede nella capacità di coinvolgere emotivamente il lettore, creando un ponte tra la storia recente dell’Italia e le nuove generazioni.
La scelta narrativa di utilizzare il dialogo tra padre e figlio si è rivelata particolarmente efficace, permettendo ai giovani lettori di identificarsi con il protagonista e di elaborare gradualmente i concetti presentati. Il libro riesce così a trasformare la biografia di Giovanni Falcone in una lezione di vita accessibile e coinvolgente.
Conclusioni
“Per questo mi chiamo Giovanni” rappresenta un esempio eccellente di come la letteratura possa contribuire alla formazione civica e morale dei giovani. L’opera di Garlando non si limita a raccontare la storia di Giovanni Falcone, ma diventa uno strumento per riflettere sul presente e sul futuro della società italiana.
La scelta del nome Giovanni, che dà il titolo al libro, si rivela molto più di un semplice omaggio: diventa un simbolo di speranza e di impegno, un modo per ricordare che la lotta per la legalità e la giustizia continua attraverso le nuove generazioni. Il libro rimane così un’opera fondamentale per chi vuole comprendere l’importanza della memoria storica e del impegno civile nella costruzione di una società più giusta.