Ho iniziato la lettura di Testimonianza fatale di Robert Bryndza in una serata piovosa, con il desiderio di perdermi in un thriller avvolgente e adrenalinico. Pubblicato nel 2025 da Newton Compton e tradotto da Beatrice Messineo, il romanzo appartiene alla ormai celebre serie con protagonista la detective Erika Foster, arrivata qui alla sua settima indagine.
Seguivo già Bryndza da tempo: avevo divorato La donna di ghiaccio e altri episodi della saga di Erika, ma con Testimonianza fatale sentivo il bisogno di tornare in contatto con quella Londra cupa, piovosa, inquietante, che solo lui sa raccontare con tanto realismo e tensione narrativa. Sin dalle prime pagine ho capito che questa non sarebbe stata una semplice indagine, ma un viaggio nei lati più oscuri dell’animo umano, incentrato su un tema tanto attuale quanto inquietante: la violenza sessuale e il silenzio che spesso la accompagna.
- Bryndza, Robert (Author)
L’autore e il suo percorso
Robert Bryndza è uno scrittore britannico che ha saputo imporsi con forza nel panorama del thriller contemporaneo. Dopo un esordio nel genere umoristico, ha trovato la sua dimensione nella crime fiction con la serie di Erika Foster, una poliziotta slovacca emigrata a Londra, tosta, determinata e umanamente complessa. Bryndza ha anche scritto una seconda serie con la detective Kate Marshall, ma è con Erika che, secondo me, ha toccato i suoi vertici narrativi.
La sua scrittura è diretta, cinematografica, quasi visiva. Non si perde in fronzoli e riesce, con pochi tratti, a creare ambienti, emozioni e tensioni palpabili. Testimonianza fatale conferma il suo talento, ma mostra anche una maggiore profondità psicologica, sia nella protagonista sia nella costruzione dei temi.
Il viaggio nella storia
La trama di Testimonianza fatale si apre con un ritrovamento scioccante: Vicky Clarke, giovane podcaster specializzata in casi di true-crime, viene brutalmente assassinata. Erika, appena trasferitasi in un quartiere residenziale di Blackheath, inciampa letteralmente nel caso: è lei la prima a trovare il corpo.
Il caso viene subito affidato alla sua squadra. La scena del crimine è inquietante, ma ciò che più colpisce Erika è l’assenza totale di scasso o furto apparente, se non per una cosa: tutto il materiale d’inchiesta di Vicky è sparito. Registrazioni, appunti, hard disk: tutto svanito. Indagando, Erika scopre che la podcaster stava lavorando a una nuova puntata dedicata a un predatore sessuale seriale che anni prima aggrediva giovani studentesse nei dormitori del sud di Londra.
La tensione aumenta quando un’altra giovane studentessa viene ritrovata senza vita. Il modus operandi sembra diverso, ma i collegamenti si fanno sempre più chiari: forse Vicky stava per smascherare il colpevole, e per questo è stata messa a tacere. Erika si trova coinvolta in un’indagine dai risvolti psicologici profondi e moralmente disturbanti. Il mostro che cercano non si nasconde solo nell’ombra, ma nel cuore stesso della rispettabilità: accademie artistiche, teatri, fondazioni culturali.
Il romanzo si sviluppa come un crescendo di tensione. Bryndza alterna sapientemente scene d’azione a momenti di introspezione. Erika, da un lato, deve affrontare le pressioni del caso, le aspettative dei superiori, le paure della squadra. Dall’altro, si confronta con la propria solitudine, il recente trasloco, i fantasmi del marito defunto e la possibilità, forse, di riaprire il cuore con Igor, un vecchio amico dalla Slovacchia.
I personaggi secondari sono ben tratteggiati: Peterson, Moss, e la new entry di questo volume, la stagista Jordan, giovane e brillante. Ma è Erika a brillare più di tutti, con la sua integrità, la sua testardaggine, e quella fragilità mai ostentata ma sempre presente.
Una delle frasi più forti del romanzo, che mi ha colpito, è:
“La colpì la consapevolezza di quanto fosse fragile la vita.”
È questa la chiave emotiva di tutto il romanzo: ogni vittima, ogni indizio, ogni svolta riporta Erika (e noi lettori) al senso di precarietà che permea ogni esistenza.
- Bryndza, Robert (Author)
Il libro nel panorama letterario
Nel panorama del thriller contemporaneo, Testimonianza fatale di Robert Bryndza si posiziona con autorevolezza tra i migliori esempi del genere. Rispetto a molti autori che tendono a sacrificare la verosimiglianza per l’effetto shock, Bryndza mantiene sempre un equilibrio tra realismo e colpo di scena, e questo rende le sue storie particolarmente credibili.
Ho letto recentemente anche altri romanzi di autori come Patricia Gibney e Angela Marsons, ma devo dire che la serie di Erika Foster è una spanna sopra, per costruzione narrativa e profondità emotiva. Rispetto ad altri episodi della stessa saga, Testimonianza fatale affronta tematiche ancora più crude e attuali, rendendolo uno dei titoli più maturi e potenti della serie.
Lo consiglio a chi ama i thriller investigativi classici, ma con un’anima: chi ha apprezzato autori come Lisa Gardner o Karin Slaughter, qui troverà pane per i suoi denti.
Le mie riflessioni
Quello che mi ha colpito davvero in Testimonianza fatale è l’intreccio emotivo e investigativo. La vicenda non è mai solo un giallo da risolvere, ma un’esplorazione dei meccanismi del potere, dell’omertà e della vergogna. Bryndza, come spesso accade nei suoi romanzi, prende spunto dalla realtà, trasformandola in narrativa senza mai tradirne la gravità.
Il ritmo è serrato, il linguaggio diretto, eppure c’è spazio per la riflessione, per il dubbio, per la compassione. L’autore non si limita a denunciare gli abusi, ma ci mostra anche quanto sia difficile affrontarli, riconoscerli, dare loro un nome.
L’unico difetto, se proprio devo trovarne uno, è che a tratti Erika sembra mettere troppo a rischio sé stessa, quasi come se ogni caso dovesse essere una battaglia personale. Ma in fondo è proprio questa sua caratteristica a renderla così autentica e amata dai lettori.
- Bryndza, Robert (Author)
Conclusione personale
Testimonianza fatale è un thriller potente e coinvolgente, che unisce suspense, critica sociale e introspezione psicologica. Bryndza è in grande forma e ci regala una storia che tiene col fiato sospeso fino all’ultima pagina, senza mai perdere di vista l’umanità dei suoi personaggi.
Il mio voto è 4,5 su 5. Una lettura imperdibile per chi ama il genere, ma anche per chi cerca un romanzo che parli di verità scomode con coraggio e onestà. Erika Foster è tornata, più in forma che mai. E io aspetto già con impazienza la sua prossima indagine.
Se avete letto anche voi Testimonianza fatale, fatemi sapere cosa ne pensate: vi ha tenuti svegli la notte come è successo a me?
- Bryndza, Robert (Author)
