Alzarsi all’alba di Mario Calabresi – Recensione del romanzo

recensione del romanzo alzarsi all'alba di mario calabresi
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Ho scoperto Alzarsi all’alba di Mario Calabresi quasi per caso, durante una mattina di fine settembre, mentre sfogliavo una newsletter letteraria. Il titolo mi ha subito catturato, come una promessa silenziosa: quell’immagine dell’alba mi è sempre appartenuta, un momento della giornata che sento mio, carico di quiete e possibilità. Pubblicato da Mondadori nel 2025 nella collana “Strade Blu”, Alzarsi all’alba è un’opera a metà tra il saggio contemporaneo e la raccolta di ritratti umani, che tocca le corde più intime del vivere quotidiano.

Conoscevo già Calabresi per le sue cronache giornalistiche, ma stavolta mi ha incuriosito per la sua intenzione dichiarata: ridare dignità alla fatica. In un’epoca che idolatra la comodità e la rapidità, leggere un libro che invita a rallentare e a riflettere sulla forza silenziosa di chi si alza ogni giorno all’alba mi è sembrata una boccata d’aria fresca. Le prime pagine mi hanno confermato che si trattava di una lettura diversa, necessaria, quasi controcorrente.

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Alzarsi all'alba
  • Calabresi, Mario (Author)

L’autore e il suo percorso

Mario Calabresi è uno dei volti più autorevoli del giornalismo italiano contemporaneo. Già direttore de “La Stampa” e poi de “La Repubblica”, oggi guida Chora Media e cura la newsletter settimanale Altre/Storie. Il suo stile è inconfondibile: diretto, essenziale, capace di toccare l’anima senza mai cadere nella retorica.

Avevo già letto La fortuna non esiste e Spingendo la notte più in là, due testi che mi avevano colpito per la loro capacità di intrecciare memorie personali e vicende storiche. In Alzarsi all’alba, Calabresi compie un passo ulteriore: mette al centro non più se stesso, ma una coralità di voci che raccontano la vita attraverso la lente della fatica. La sua biografia – figlio di una generazione cresciuta nel segno dell’impegno – si riflette nella delicatezza con cui descrive i gesti quotidiani, le piccole battaglie silenziose.

Il viaggio nella storia

Il cuore di Alzarsi all’alba è una raccolta di quattordici storie di persone vere, legate tra loro da un sottile filo rosso: la fatica come valore, come scelta, come necessità. Non aspettatevi protagonisti famosi o storie clamorose: qui trovate uomini e donne comuni, capaci però di illuminare con i loro gesti la vita degli altri.

C’è Veronica, atleta paralimpica, che indossa la muta e si allena nell’acqua gelida, senza mai fermarsi, nonostante l’amputazione di entrambi i piedi. C’è un padre che corre ultramaratone per sentirsi ancora vicino alla figlia scomparsa. C’è una donna di 89 anni che pulisce i bagni del cimitero, ogni mattina, prima di infornare le focacce. Ogni ritratto è un piccolo atto di resistenza quotidiana.

Queste storie, così umanamente dense, sono raccontate con uno stile sobrio, quasi giornalistico, ma capace di grande lirismo. Calabresi non giudica, non idealizza: osserva, ascolta e condivide. La sua penna si fa strumento per dare voce a chi di solito rimane invisibile. Come scrive lui stesso:

“La fatica non è un male, è una dimensione necessaria. È ciò che ci fa essere presenti nel mondo.”

Il momento che mi ha colpito di più è forse il primo ricordo del libro: Mario bambino, dopo la quinta elementare, desidera un canotto. Il nonno glielo regala, ma solo dopo due settimane di lavoro in azienda. Quel canotto, pieno di toppe, diventa il simbolo di un’infanzia guadagnata con impegno. È una metafora perfetta di tutto il libro: le cose che costano fatica restano, quelle che otteniamo subito svaniscono.

Il tono del libro è spesso toccante, mai pietistico. I racconti sono intensi, a volte struggenti, ma sempre ricchi di dignità e umanità. È un viaggio lento, in cui il lettore è chiamato a riconoscersi. Perché tutti, prima o poi, abbiamo provato quella sensazione di essere invisibili nella nostra fatica. E leggere queste storie ci fa sentire meno soli.

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Alzarsi all'alba
  • Calabresi, Mario (Author)

Il libro nel panorama letterario

Alzarsi all’alba si inserisce in una linea narrativa che potremmo chiamare di “resistenza etica”. Mi ha ricordato alcuni passaggi di Paolo Cognetti per l’introspezione, e di Susanna Tamaro per la forza dei valori, ma qui c’è un taglio più netto, più asciutto, figlio della formazione giornalistica di Calabresi.

Rispetto alle altre sue opere, questo libro si distingue per il suo approccio corale e per il messaggio politico (nel senso più alto del termine): ridare visibilità alla dignità silenziosa del lavoro e della cura. È una lettura che si discosta dalle mode letterarie del momento, puntando su una semplicità autentica.

Personalmente, ho trovato questo libro perfettamente in linea con il mio bisogno di storie vere, che non si limitino a intrattenere ma che parlino al cuore e alla mente. Lo consiglierei a chi ama riflettere, a chi sente la necessità di riscoprire il valore delle piccole cose, e a chi, come me, è affascinato dalla luce tenue ma potente del mattino.

Le mie riflessioni

Quello che ho apprezzato di più in Alzarsi all’alba è la capacità di toccare corde profonde senza mai alzare la voce. La scrittura è sobria, eppure ogni parola ha un peso specifico, come se fosse stata scelta con cura, levigata dalla sabbia del tempo.

Mi è piaciuto il modo in cui Calabresi consegna al lettore storie apparentemente semplici, ma in realtà straordinariamente complesse. Racconta la fatica senza glorificarla, ma anche senza negarne il valore trasformativo. È un libro che non dà soluzioni, ma regala sguardi nuovi sulla vita.

Se dovessi trovare un limite, forse è la brevità: alcune storie finiscono troppo presto, e ne avrei voluto sapere di più. Ma forse anche questo fa parte della lezione: non tutto può essere trattenuto, a volte bisogna accontentarsi di ciò che c’è.

Questo libro mi ha fatto pensare alla mia infanzia, ai miei genitori che si svegliavano prima dell’alba per andare al lavoro, e alla dedizione che spesso diamo per scontata. Mi ha lasciato una voglia nuova di ascoltare chi ho accanto, di onorare la fatica anche quando pesa.

Lo definirei una lettura scorrevole ma profonda, adatta a tutti ma capace di lasciare tracce durature. Un libro che, se letto nei momenti giusti, può cambiare il modo in cui guardiamo le nostre giornate.

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Alzarsi all'alba
  • Calabresi, Mario (Author)

Conclusione personale

Alzarsi all’alba di Mario Calabresi è un libro che non si dimentica facilmente. È una raccolta di vite vere, narrate con delicatezza e rispetto, che ci invita a riscoprire la bellezza della dedizione, del tempo lento, della cura.

Il mio voto? Un 9 pieno su 10, solo perché avrei voluto che durasse di più.

Lo consiglierei a chi si sente stanco, a chi pensa di essere solo nella propria fatica, ma anche a chi cerca un nuovo modo per guardare la realtà: più umano, più vero, più profondo.

E se anche tu hai letto questo libro, raccontami la tua esperienza: che cosa ti ha insegnato la fatica?

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  • Calabresi, Mario (Author)

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